Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I giudizi del Cts sul piano Covid: Puglia meglio della Lombardia Ma ora la curva dei contagi risale
In sette giorni casi aumentati del 20%, il tasso di positività supera il 2 L’epidemiologo Greco rassicura: «Nessun pericolo, siete organizzati»
BARI La crescita dei nuovi contagi da Covid 19 non si arresta. La Puglia non fa eccezione, ma niente panico. Le ospedalizzazioni restano basse. Secondo i dati della Fondazione Gimbe, solo il 3% dei posti letto di area medica è occupato da pazienti positivi al virus, mentre nelle terapie intensive il tasso di occupazione è fermo al 2%.
Certo, la regione registra nella settimana dal 14 al 20 luglio un incremento dei Covid positivi del 19,9% rispetto a sette giorni prima. Ed è in peggioramento anche l’indicatore relativo ai casi attualmente positivi ogni 100 mila abitanti che salgono a 45. Pure il dato giornaliero dei nuovi casi registrati dal bollettino regionale, è eloquente. Ieri altri 154 contagi su poco più di 7 mila test effettuati con una incidenza pari al 2,1%, in leggero aumento rispetto al giorno precedente.
Per fortuna, nessun decesso. Il rapporto Gimbe evidenzia come la situazione sia «sotto controllo».
Non solo. «La Puglia è la migliore regione del Mezzogiorno sul piano Covid, come su molti altri piani», afferma l’epidemiologo e componente del Comitato tecnico scientifico nazionale, Donato Greco.
Intervenuto ieri al convegno «Pandemie e varianti» organizzato a Bari dall’Asl, Greco sottolinea che «la geografia del Covid è ancora misteriosa, non sappiamo bene perché abbia aggredito in tempi e modi diversi a macchia di leopardo le regioni italiane».
L’epidemiologo aggiunge: «La Puglia ha avuto una batosta durante la seconda ondata rispetto alla Lombardia, però - rileva Greco - ha reagito con energia. Penso che la Puglia abbia un buon sistema sanitario pubblico, forse uno dei più organizzati del Paese, ed è molto importante. Mentre attacca l’esperto del Cts - è ben noto che la Lombardia ha massacrato il proprio sistema».
Per Greco, al momento, all’incremento di casi «non corrisponde un picco preoccupante». Promossa a pieni voti, quindi, anche per capacità vaccinale in testa alla classifica nazionale, la Puglia resta in attesa come le altre regioni delle decisioni del governo regionale in merito anche ai nuovi parametri che dovranno determinare cambi di «colore» e dunque di restrizioni anti Covid.
«Sicuramente - ragiona l’assessore regionale alla salute, Pier Luigi Lopalco - i parametri per la valutazione delle zone di rischio vanno rivisti, perché è chiaro che la situazione epidemiologica attuale è completamente diversa da quella di mesi fa, quando a 100 infezioni, sapevamo che corrispondevano un certo numero di casi gravi e di ospedalizzazione. Ora - continua Lopalco - il rapporto tra casi di positività e ospedalizzazione è molto più basso. Ecco perché si sta cercando di legare i famosi colori, che poi significa chiusura, a situazioni epidemiologiche che effettivamente siano più gravi. Perché un aumento di tamponi postivi non significa necessariamente un peggioramento della pandemia».
Intanto, la Puglia deve recuperare terreno sul piano delle prestazioni sanitarie che per far fronte all’emergenza Covid sono state sospese o ridotte durante la pandemia. «C’è un piano per l’abbattimento delle liste di attesa - annuncia Lopalco
- È stato già avviato e sarà perfezionato nelle prossime settimane quando sapremo dal governo quante risorse potremo mettere sul tavolo». E la Puglia registra anche un altro record: il 93,1% della popolazione over 60 ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Si tratta della copertura più elevata in Italia.