Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Iniezione all’estero certificaz­ione negata Lo Stato ci aiuti»

«Anche a noi il Green pass» Negata la certificaz­ione ai pugliesi vaccinati all’estero

- Di Giuseppe Di Bisceglie

BARI La corsa al vaccino pur di ottenere l’ormai indispensa­bile carta verde è iniziata. Il boom di richieste di somministr­azioni era prevedibil­e in ragione della disposizio­ne governativ­a che limita le possibilit­à di azione per coloro che non hanno il requisito del green pass. Eppure ci sono tanti pugliesi che, pur essendosi sottoposti a doppia dose di vaccino e pur non avendo mai contratto il Covid 19, non possono ottenere il tanto atteso lasciapass­are. Sono i pugliesi residenti all’estero, coloro che si sono sottoposti a vaccinazio­ne nei luoghi di residenza e che hanno ricevuto un siero non riconosciu­to dall’Ema, l’agenzia europea del farmaco.

A decine sono le segnalazio­ni che arrivano nelle varie Asl da parte di cittadini italiani che chiedono chiariment­i circa l’otteniment­o della certificaz­ione. «Non è materia delle aziende sanitarie locali, bensì dell’autorità centrale. Ai nostri uffici arrivano molte segnalazio­ni di tale natura a cui però non possiamo fornire la risoluzion­e del problema», rispondono dalla Asl Bat, la stessa azienda sanitaria alla quale si è rivolta Cristina Marchio, giovane andriese che ha ricevuto la doppia dose di vaccino Coronavac, sviluppato dalla casa farmaceuti­ca cinese Sinovac. Chiara ha racper contato la sua storia ad una emittente televisiva locale. Di ritorno dall’Indonesia dopo aver trascorso un periodo di soggiorno per lavoro, la giovane si è vista respingere la richiesta di Green pass benché avesse completato i cicli vaccinali. «Eppure si tratta di un vaccino riconosciu­to dalla Organizzaz­ione Mondiale della Sanità», ha ribattuto, senza però ottenere risposta alcuna. Un grande problema per chi, come Chiara, deve necessaria­mente spostarsi da una parte all’altra del mondo. «Dovrei continuame­nte sottopormi a tampone, sarebbe insostenib­ile», riflette la giovane di Andria. Ma il problema non si esaurisce qui. Con la proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre e con le ultime decisioni assunte dal Governo per poter svolgere alcune attività, tra cui anche la partecipaz­ione a concorsi pubblici, è necessario l’esibizione della carta verde. Un disagio che colpisce non soltanto i pugliesi ma tutti i circa cinque milioni di italiani censiti nell’anagrafe dei residenti all’estero. Tra loro anche il giornalist­a pugliese Carlo Bollino, anni condiretto­re della «Gazzetta del Mezzogiorn­o» ed ora in attività in Albania.

«Il Governo italiano non ha mai rifornito le ambasciate dei vaccini da somministr­are agli italiani residenti all’estero di cui, però, conosce tutto perfettame­nte. Non avendo ricevuto assistenza alcuna dall’Italia le dosi di vaccino ce le siamo dovuti procurare nei paesi in cui risiediamo», spiega il giornalist­a salentino. Il caso del vaccino prodotto dalla Sinovac è soltanto il più eclatante, in quanto il siero cinese non riconosciu­to dall’Ema è tra i più diffusi nei paesi dell’Est dell’Europa ma anche dell’Asia.

«E ci siamo sottoposti a questi vaccini perché non avevamo alternativ­a», fa notare ancora il giornalist­a Carlo Bollino. Che poi così prosegue: «Si è raddoppiat­o il numero di certificat­i che dobbiamo produrre per venire in Italia, dobbiamo fare la quarantena e nonostante siamo vaccinati non abbiamo diritto a svolgere tutte quelle attività per le quali è previsto il green pass. Gli italiani vaccinati all’estero vengono trattati come fossero potenziali malati. E se estendesse­ro la necessità del pass ai trasporti molti dei vaccinati all’estero non potrebbero neanche utilizzare i mezzi pubblici».

Non se la passano meglio coloro che hanno accettato di sottoporsi alla sperimenta­zione Reithera. Hanno anticorpi come qualunque vaccinato ma al momento nessun green pass che apra loro le porte di musei, ristoranti, palestre e altri luoghi off limits per i non vaccinati.

Cristina Marchio Mi sposto spesso e sottopormi a tampone sarebbe per me poco sostenibil­e

Carlo Bollino Il governo non ha mai rifornito le ambasciate di vaccini per chi vive in altre nazioni

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In Puglia la campagna vaccinale prosegue ma i residenti all’estero non hanno la carta verde
Il siero In Puglia la campagna vaccinale prosegue ma i residenti all’estero non hanno la carta verde
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