Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Santoro come don Battaglia: la politica ora guidi il Recovery
Caos sul regionale, proteste dei viaggiatori: «Situazione assurda» Nei mercati cittadini violate le regole anti-virus, scattano le multe Sul convoglio troppi viaggiatori, saltate le misure di distanziamento
«Il Sud può ripartire ma i politici devono guidare l’economia. E per la ripresa servono più fondi con il Recovery». Monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, fa suo l’accorato appello alla politica lanciato sull’Avvenire, il giornale della Cei, dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. Dice: «Per sanare una situazione critica come quella del Sud vari esponenti della società civile avevano chiesto il 70% dei fondi ed è giunto meno del 40% promesso. Poi bisognerà vedere come saranno usati».
BARI Gli assembramenti nei mercati rionali e a bordo dei mezzi del trasporto pubblico. Nelle ore in cui anche in Puglia scoppia la polemica sul green pass – con ristoratori e titolari di attività di intrattenimento già sul piede di guerra – non mancano le violazioni delle regole anti-Covid.
A Bari la polizia locale, diretta dal comandante Michele Palumbo, ha intensificato i controlli nei mercati coperti giornalieri sanzionando, per un importo complessivo di 6.400 euro, 8 venditori e 8 clienti, tutti sprovvisti di mascherina (d’obbligo anche all’aperto nei casi di assembramento e tutte le volte in cui è impossibile mantenere la distanza interpersonale di alvagoni, meno un metro). Gli agenti hanno anche passato al setaccio diverse attività, come paninoteche mobili, negozi di servizi alla persona ed esercizi artigianali, all’interno delle quali i titolari e i dipendenti non utilizzavano alcun dispositivo di protezione. Anche in questo caso pioggia di sanzioni per un totale di 6.800 euro. La polizia locale continuerà le verifiche anche in queste ore.
E sempre a Bari caos ieri mattina a bordo del treno regionale di Trenitalia delle 12 e 15 diretto a Lecce. Moltissimi viaggiatori – tra cui pendolari del mare e turisti – non hanno trovato posto all’interno dei restando in piedi, accalcati e ammassati. Superando così ogni limite di capienza. «A un certo punto le porte del treno non riuscivano a chiudersi per la troppa gente a bordo. Ne è salita tantissima senza alcun controllo da parte della polizia e del personale ferroviario. Mancava anche l’aria condizionata. Siamo partiti con 15 minuti di ritardo», la denuncia al «Corriere del Mezzogiorno» di un’avvocatessa 42enne barese, diretta a Ostuni. Alcuni passeggeri hanno anche avuto un diverbio con un gruppo di turisti stranieri saliti a bordo senza indossare la mascherina. Il treno si è progressivamente svuotato alle stazioni delle località balneari come Polignano, Monopoli e Fasano.
Insomma, scene che fomentano la rabbia dei titolari di bar, ristoranti, palestre, sale gioco e cinema che dal prossimo 6 agosto potranno accogliere solo i clienti – per i posti a sedere al chiuso – muniti del green pass vaccinale. Venerdì pomeriggio diverse associazioni di categoria hanno avuto un lungo confronto online, stabilendo una conferenza stampa in programma martedì a Bari nel corso della quale illustreranno le iniziative e le mobilitazioni contro il certificato verde. In particolare contro l’onere di dover effettuare i controlli all’ingresso sui certificati esibiti da ciascun cliente. «Ma noi – ripetono i ristoratori – non siamo forze di polizia. Lo Stato scarica come sempre le responsabilità della pandemia sulla nostra categoria».