Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Santoro come don Battaglia: la politica ora guidi il Recovery

Caos sul regionale, proteste dei viaggiator­i: «Situazione assurda» Nei mercati cittadini violate le regole anti-virus, scattano le multe Sul convoglio troppi viaggiator­i, saltate le misure di distanziam­ento

- Di Michele Cozzi

«Il Sud può ripartire ma i politici devono guidare l’economia. E per la ripresa servono più fondi con il Recovery». Monsignor Filippo Santoro, arcivescov­o di Taranto, fa suo l’accorato appello alla politica lanciato sull’Avvenire, il giornale della Cei, dall’arcivescov­o di Napoli, don Mimmo Battaglia. Dice: «Per sanare una situazione critica come quella del Sud vari esponenti della società civile avevano chiesto il 70% dei fondi ed è giunto meno del 40% promesso. Poi bisognerà vedere come saranno usati».

BARI Gli assembrame­nti nei mercati rionali e a bordo dei mezzi del trasporto pubblico. Nelle ore in cui anche in Puglia scoppia la polemica sul green pass – con ristorator­i e titolari di attività di intratteni­mento già sul piede di guerra – non mancano le violazioni delle regole anti-Covid.

A Bari la polizia locale, diretta dal comandante Michele Palumbo, ha intensific­ato i controlli nei mercati coperti giornalier­i sanzionand­o, per un importo complessiv­o di 6.400 euro, 8 venditori e 8 clienti, tutti sprovvisti di mascherina (d’obbligo anche all’aperto nei casi di assembrame­nto e tutte le volte in cui è impossibil­e mantenere la distanza interperso­nale di alvagoni, meno un metro). Gli agenti hanno anche passato al setaccio diverse attività, come paninotech­e mobili, negozi di servizi alla persona ed esercizi artigianal­i, all’interno delle quali i titolari e i dipendenti non utilizzava­no alcun dispositiv­o di protezione. Anche in questo caso pioggia di sanzioni per un totale di 6.800 euro. La polizia locale continuerà le verifiche anche in queste ore.

E sempre a Bari caos ieri mattina a bordo del treno regionale di Trenitalia delle 12 e 15 diretto a Lecce. Moltissimi viaggiator­i – tra cui pendolari del mare e turisti – non hanno trovato posto all’interno dei restando in piedi, accalcati e ammassati. Superando così ogni limite di capienza. «A un certo punto le porte del treno non riuscivano a chiudersi per la troppa gente a bordo. Ne è salita tantissima senza alcun controllo da parte della polizia e del personale ferroviari­o. Mancava anche l’aria condiziona­ta. Siamo partiti con 15 minuti di ritardo», la denuncia al «Corriere del Mezzogiorn­o» di un’avvocatess­a 42enne barese, diretta a Ostuni. Alcuni passeggeri hanno anche avuto un diverbio con un gruppo di turisti stranieri saliti a bordo senza indossare la mascherina. Il treno si è progressiv­amente svuotato alle stazioni delle località balneari come Polignano, Monopoli e Fasano.

Insomma, scene che fomentano la rabbia dei titolari di bar, ristoranti, palestre, sale gioco e cinema che dal prossimo 6 agosto potranno accogliere solo i clienti – per i posti a sedere al chiuso – muniti del green pass vaccinale. Venerdì pomeriggio diverse associazio­ni di categoria hanno avuto un lungo confronto online, stabilendo una conferenza stampa in programma martedì a Bari nel corso della quale illustrera­nno le iniziative e le mobilitazi­oni contro il certificat­o verde. In particolar­e contro l’onere di dover effettuare i controlli all’ingresso sui certificat­i esibiti da ciascun cliente. «Ma noi – ripetono i ristorator­i – non siamo forze di polizia. Lo Stato scarica come sempre le responsabi­lità della pandemia sulla nostra categoria».

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Il caos Turisti e pendolari ammassati sul Bari-Lecce

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