Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Io, Baglivo, così sforno campionissimi»
Anche Foggia applaude: «Luigi, sei stato speciale»
FOGGIA Per Luigi Samele questo sarà sicuramente un compleanno da ricordare. Oggi, infatti, festeggia 34 anni (è nato il 25 luglio del 1987) e lo fa indossando la medaglia d’argento delle Olimpiadi, conquistata ieri a Tokyo nella prova individuale di sciabola maschile. La seconda, dopo quella di bronzo conquistata a Londra nel 2012 nella prova a squadre della stessa disciplina. Un risultato che ha destato l’orgoglio di Foggia, la sua città natale. La città ha seguito trepidante l’ascesa dello sciabolatore, che ha conquistato meritatamente, vittoria dopo vittoria, l’accesso alla finale. Il passaparola dei risultati e degli orari degli assalti da seguire in tv è diventato frenetico sui social poco prima di pranzo, in prossimità della sfida decisiva per l’oro. Un assalto seguito in diretta televisiva con trepidazione da tutta la città. Il 15-7 finale contro l’ungherese Szilagyi, icona della disciplina, per la terza volta campione olimpico dopo i successi di Londra 2021 e Rio 2016, spegne i sogni dorati dei foggiani ma non offusca minimamente l’impresa di Samele.
I suoi concittadini lo hanno comunque applaudito, seppur virtualmente, attraverso i
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Terenzio L’avevamo preparata bene questa Olimpiade I risultati confermano
commenti sui social e la condivisioni di immagini. A seguire da casa (a Bologna) l’atleta foggiano c’era anche il maestro di scherma Andrea Terenzio (anche lui foggiano), con il quale Gigi condivide da cinque anni l’esperienza nel club Virtus Bologna. «Ho vissuto la gara con particolare apprensione» dice Terenzio. «Si ha meno tensione quando si è sul luogo di gara. Ero particolarmente teso però al contempo ero convinto che questa fosse la sua gara. L’avevamo preparata bene. Era maturato, migliorato moltissimo, sentivo che sarebbe arrivato il suo momento». La distanza
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tra l’Italia e Tokyo non ha ancora permesso di far scattare la festa che ovviamente ci sarà al ritorno in patria. «L’ho sentito brevemente tra la finale e la premiazione – dice Terenzio - ed era commosso. Eravamo commossi perché è difficile raccontare con le parole i momenti e le fatiche passate nel quotidiano in questi cinque anni. Le rivedi un po’ tutte e ti accorgi che hanno preso forma con questa medaglia d’argento. La cosa che più mi è mancata è poterlo abbracciare alla fine della competizione. Faremo sicuramente una festa con tutti i compagni di squadra a Bologna. Ma prima, ad inizio agosto, ci vedremo insieme sul Gargano, festeggeremo prima lì. Foggia è una città bistrattata, portare una medaglia olimpica a Foggia con un atleta foggiano e un allenatore foggiano è una cosa che mi rende orgoglioso. Abbiamo fatto qualcosa di bello per la nostra città». Anche il delegato provinciale del Coni, Renato Martino, plaude all’impresa dello schermidore. «Samele ha portato Foggia sulle pedane della finale di Tokyo. Continua alle Olimpiadi la tradizione di Foggia, sia a livello arbitrale sia di atleti».
Martino Continua così la bella tradizione della città nella scherma