Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Le ricette fusion di chef Tanabe in centro a Lecce
Il passante distratto potrebbe pensare a un raffinato bed & breakfast, perché dall’esterno si coglie soltanto l’aspetto severo di una facciata d’epoca. E invece questo imponente palazzo del centro di Lecce nasconde una sorprendente realtà, riservata agli amanti del lusso sofisticato ma non ostentato. Si tratta della sede salentina del Mine & Yours luxury hotels, una catena che in tutto il mondo propone formule di accoglienza a trecentosessanta gradi, e con la possibilità di fornire i servizi di un club. Un’accoglienza che in questo caso si sviluppa su più livelli, e consente di declinare una gamma piuttosto ampia di soluzioni, dal delizioso salottino d’ingresso, e dalla divertente chicca della sala da barba privata, fino al comfort esclusivo delle camere. Mentre il settore della ristorazione è rappresentato da due interessanti locali, con relativi dehors nel roof garden e sulla terrazza panoramica: da una parte il bistrot gourmet, dall’altra il lounge bar nippoperuviano Shima.
Il tutto ruota intorno alla suggestiva corte interna, impreziosita da uno spettacolare giardino verticale, e il tutto sembra funzionare alla perfezione grazie alla professionalità del direttore Matteo Faranda. Insieme alla professionalità di altri protagonisti dell’intera attività, quali Stefano Ramponi, responsabile food and beverage, ed Enrico Nicolini, che ha completato un lungo percorso di formazione, dal precoce esordio come cameriere di sala, fino ai lusinghieri riconoscimenti come barman e all’attuale incarico di bar manager. Se la raffinata atmosfera di Shima può fare da cornice a un aperitivo rinforzato, magari accompagnato da un fascinoso cocktail preparato da Enrico, sui tavoli del bistrot o del luminoso roof garden, arrivano le operazioni culinarie dello chef Koyi Murrieta Tanabe, ispirate a un intelligente criterio di contaminazione. O meglio, alla perfetta fusione di tre culture gastronomiche, giapponese, sudamericana e mediterranea.
Lo dimostra la fresca e divertente partenza, affidata al cheviche con dadolata di orata, ai tacos di tonno o di straccetti di manzo, al sushi con caviale e gambero rosso di Gallipoli. Ma soprattutto lo dimostrano i due piatti successivi. Tanto i cremosi bucatini con vongole, polpa di ricci e tabiko nero (uova di pesce giapponese); quanto la morbida e succulenta costoletta di manzo disossata e cotta a bassa temperatura, con verdure e crema di spinaci. Tutto il personale è attento a ogni dettaglio e non perde un colpo, e la selezione enologica è in continua evoluzione, con distillati e bollicine di pregio. Si spendono circa 70 euro esclusi i vini.