Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Polito, il garante del Bari
«Ad Avellino non sarà una partita decisiva Rinforzarci a gennaio? Non ce n’è bisogno»
BARI «Non è una partita decisiva, qualunque sia il risultato». Ciro Polito, direttore sportivo del Bari, nel corso di un intervento a Radiobari, cerca di spegnere il fuoco della pressione a due giorni dalla partita in programma contro l’Avellino in Campania. Un match che, se non ci fossero state le incertezze degli irpini nella parte iniziale della stagione, sarebbe da considerare a tutti gli effetti uno scontro diretto tra due tra le favorite del campionato.
Non che la gara (si gioca lunedì alle 21, diretta tv su Rai
Sport) non rappresenti un banco di prova importante per il Bari, visto che l’Avellino, oltre a essere quotato, vive un ottimo momento di forma. Ma i galletti, dati alla mano, hanno almeno il conforto della classifica. «Le squadre campane – prosegue Polito – ci mettono sempre qualcosa in più sotto il profilo del carattere, e noi dobbiamo giocare con quella stessa personalità. A ogni modo, il campionato è molto lungo. E occorre mantenere la giusta continuità». Il discorso del direttore sportivo ex Ascoli, peraltro, si allarci ga anche alla condizione generale della squadra e alle prospettive di mercato. Da un lato in focus non può che finire il momento magico della coppia gola Antenucci-Paponi, dall’altro il Bari è ritenuto una squadra che non necessita di chissà quali ritocchi a gennaio. «Ero certo che Paponi – è il commento di Polito – sarebbe stato un valore aggiunto per noi, soprattutto nei momenti cruciali. Antenucci? Ci ho creduto dal primo momento e sarei stato un matto a metterlo in discussione. A un certo punto non era tranquillo, voleva il gol a tutti i costi. Paradossalmente la panchina gli ha fatto bene. Bisogna fare come ha fatto lui. Avrei voluto filmare i suoi allenamenti, per l’intensità che metteva». Parole che sembrano scacciare il chiacchiericcio sulla necessità di implementare il reparto offensivo con il classico uomo-gol. Se Paponi continua a essere questo, se Antenucci fa quel che sa, basterebbe solo aspettare il ritorno alle migliori condizioni di forma di Simeri e Cheddira per fare il vuoto. Quindi, per ora, vietato pensare al mercato. «La mia testa – ha detto Polito a riguardo – è a lunedì, poi penseremo al Taranto, al Palermo e infine al Potenza. Solo allora, se ci sarà bisogno di intervenire, lo faremo. Ma non abbiamo bisogno di quasi niente. Senza dimenticare che ci sono giocatori come Di Cesare, che non sappiamo come e quando rientrerà, e che c’è il fattore liste. Non vorrei trovarmi nelle condizioni di mettere qualcuno fuori lista. Non lo meriterebbe».
Le ultime parole (al miele) sono dedicate a uno degli artefici del primo posto attuale: l’allenatore Michele Mignani, giunto quasi in sordina, ma finora maestro nella gestione del gruppo e quasi sempre perfetto nella lettura delle partite. «Credo sia un top – conclude – e ho sempre pensato potesse avere le caratteristiche giuste per il Bari che volevamo allestire. È una persona a modo e dalle sue squadre ha sempre tratto il massimo. Per il momento non ci stiamo sbagliando».
Il ds
A 48 ore dalla sfida del Partenio lodi per Antenucci («ho sempre creduto in lui») e Mignani