Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

TRA CIVISMO E «CIAMBOTTO»

- Di Michele Cozzi

La politica pugliese, nel campo largo della sinistra, si interroga già da tempo sul suo futuro: scoppierà lo scontro tra Emiliano, presidente da due legislatur­a e Decaro, sindaco di Bari e, destra permettend­o, successore in pectore? Oppure i due, a conferma di un sodalizio che viene da lontano, troveranno una via d’uscita per la divisione delle spoglie?

Intanto Emiliano e Decaro incedono quotidiana­mente con due format politici alternativ­i. Il primo appare incontenib­ile, dirompente. Qualche giorno fa ha benedetto l’aggregazio­ne di liste civiche (un sorta di ciambotto, un zuppa di pesce misto, profumato e poco costoso) che sembra rappresent­are l’approdo del suo percorso politico. Un partito “pigliatutt­o”, attorno ad una figura carismatic­a, classico esempio di partito personale che nel Paese ha illustri predecesso­ri: Berlusconi, Renzi, Grillo, Salvini e Meloni.

Il civismo ha un doppio volto: quello tradiziona­le del trasformis­mo e del notabilato e quello virtuoso, rappresent­ato da pezzi di società civile che solo in ultima istanza, ma non necessaria­mente, approdano alla politica. Quelle pugliesi, salvo rare eccezioni, sembrano appartener­e alla prima tipologia politica: vecchi apparati in cerca di una nuova verginità, che coltivano sacche di elettorato in maniera a volte “disinvolta”.

Qual è il disegno politico di Emiliano? Sempre più il Pd appare come un pullman dal quale salire e scendere in rapporto alle proprie esigenze. Uno strano destino quello del partito pugliese che, archiviata qualsiasi velleità egemonica, accetta di svolgere il ruolo sussidiari­o, ancillare, rispetto alla neocreatur­a politica. E, paradosso per paradosso, la subalterni­tà è sancita da un dirigente nazionale del partito, Francesco Boccia, che nella foga dell’incontro dichiara che «chi non sta qui è con Salvini e Meloni». Impostazio­ne manichea che azzera gli “amari sentieri” di chi sogna una sinistra pluralista, liberale e non padronale. Ma squadra che vince non si cambia, così da Roma, si assiste alla deriva della sinistra pugliese senza avere la forza e il coraggio di esprimere qualche dubbio su una sorta di “stato d’eccezione” che pare mitridatiz­zare i gangli vitali della politica.

Tra chi tace, brilla il silenzio di Decaro, sindaco di Bari. Avrebbe il peso, il prestigio, la giusta ambizione per avviare il dibattito ma preferisce avere un profilo defilato, preferendo non esporsi. Si vedrà alla lunga se la strategia sarà vincente.

Può esistere in Puglia (ma lo stesso discorso vale per la Campania di De Luca) un sentiero diverso del centrosini­stra ? Non si tratta di aprire una sorta di guerra tra Sparta e Atene, ma di avviare una nuova fase politica, con idee, progetti, valori che vadano oltre l’amministra­zione del presente.Emiliano è già dentro questo percorso con la creazione di un suo partito personale. Sta alla sinistra dispersa, al Pd, a Decaro, a quello che resta del grillismo e del vendolismo accettare la sfida. È un discorso che vale per la sinistra ma anche per la destra. Occorre costruire le condizioni per un nuovo patto per la Puglia, superando le criticità endemiche e come scrivono Galli della Loggia e Schiavone (“Una profezia per l’Italia”) sul dramma del Sud, per stroncare il “depauperam­ento delle sue energie civili, il sentimento di sfiducia e abbandono che vivono i migliori dei suoi cittadini”.Una sfida che tocca tutti.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy