Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«I tagli scaricati solo sul Sud Ora chiarezza per il futuro»
Romano (Fiom): «Attivare subito progetti concreti»
❞
Il settore militare va a gonfie vele e fa assunzioni Giusto mitigare
BARI «La nostra non è una posizione pregiudiziale: ci possono essere gli ammortizzatori sociali se c’è un progetto di rilancio chiaro altrimenti si finisce in un imbuto come nell’ex Ilva. E poi mi chiedo: perché devono sempre pagare gli stabilimenti del Sud? Avanti con la mobilitazione». Giuseppe Romano, segretario generale della Fiom Cgil di Taranto, chiede chiarezza. Soprattutto non vorrebbe sprofondare in due-tre anni di buio produttivo. L’alternativa?
Chiarire già da ora i prossimi passi della presenza Leonardo-Boeing in Puglia.
Romano, un’altra tegola sui lavoratori Leonardo: da gennaio 2022 parte la cassa a zero ore. Perché scioperate?
«È evidente che ci apprestiamo ad affrontare un periodo difficile. Nessuno può far finta che non ci siano problemi, ma va fatta chiarezza».
In che senso?
«Gli stabilimenti Leonardo delle produzioni per il trasporto di aviazione civile sono tutti al Sud: Grottaglie, Foggia, Nola e Pomigliano. Scontano la pesante crisi determinata dalla pandemia. Ma il settore militare, invece, va a gonfie vele e fa assunzioni. È giusto quindi che ci sia una politica compensativa di gruppo. D’altronde Leonardo è una società partecipata dallo Stato».
Quali sono i rischi?
«L’impianto sottoposto a tagli più di altri è soprattutto quello di Grottaglie che, ricordo, è mono committente. C’è il segreto industriale del “one piece barrel” di Boeing. È stato un elemento di stabilità per dodici anni, ma allo stesso tempo un rischio. Ora siamo scesi dalla produzione di 14 a 4 fusoliere al mese».
Quanto durerà?
«È la vera questione da risolvere. Grottaglie non può sprofondare i due-tre anni di stop alternato degli impianti. La speranza è che questo inizio di diversificazione annunciato si concretizzi al più presto. C’è la produzione del drone militare EuroMale, il centro di ricerca con Solvay e la speranza di avere alcuni altri prodotti della Boeing come uno stabilizzatore del 777».
E nell’immediato?
«Ci sono state candidature per trasferimento nelle partecipate di 150 dipendenti nelle sedi di Taranto e Brindisi».