Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

AVERE IL CORAGGIO DI CHIEDERE SCUSA

- Di Michele Cozzi

Il film Don’t look up di Di Leonardo Caprio è al centro del dibattito politologi­co: un asteroide sta per abbattersi sulla Terra e la comunità internazio­nale, affaccenda­ta nelle proprie faccende, non riesce a fare i conti con i propri interessi e pregiudizi e a chiedere scusa della propria cecità. Tema, questo, al centro, di un celebre romanzo del premio Nobel, Josè Saramago. La politica è il regno dell’immediato. Tutto passa e scorre. I politici sembrano vivere un eterno presente, alla ricerca del facile consenso (Beppe Grillo che evoca Orwell contro l’obbligo vaccinale). Così ha sorpreso non poco la confession­e del sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha chiesto scusa per i propri errori nel governo della città. Un caso raro: un amministra­tore che ammette le proprie manchevole­zze, rivelando, così, la consapevol­ezza dell’errore come parte integrante del percorso umano.

Nei tempi bui in cui ci è dato vivere, pochi altri hanno avuto il coraggio di chiedere scusa: lo hanno fatto Angela Merkel e Emmanuel Macron per i ritardi nella gestione della pandemia, mentre Donald Trump non compie un passo indietro nonostante l’accusa di non avere preso le distanze da una sorta di colpo di Stato con l’assalto al Campidogli­o da parte dei propri sostenitor­i. Nel teatrino della politica italiana è difficile individuar­e politici che indossino i panni del pentimento. Anzi, è molto più consueta l’abitudine a svolgere più parti in commedia. Con la capacità di passare da un’alleanza all’altra, da destra a sinistra e viceversa, trovando sempre una giustifica­zione per giustifica­re l’ingiustifi­cabile. Decaro, che è scivolato sulla gestione dello spettacolo di fine anno al Petruzzell­i, trasformat­o in un trenino di polemiche, ha avuto il coraggio di compiere il grande passo.

Non sarebbe male un gesto analogo di altri politici meridional­i, che assistono al rischio di vedere sperperato il tesoretto del Pnrr senza battere ciglio. E da parte dei presidenti delle Regioni, da Vincenzo De Luca a Michele Emiliano, che in due anni di pandemia brillano per un andamento ondivago. Al pari degli scienziati che ogni giorno sciorinano la propria verità, senza avere il coraggio di chiedere scusa per le previsioni che si rilevano errate. La scienza, come insegna Karl Popper, uno dei più grandi filosofi del Novecento, procede con «congetture e confutazio­ni». Lo scienziato che propina dogmi viene meno al proprio compito. Come la schiera di filosofi che filosofegg­ia sulla pandemia come se la vita fosse un seminario di studi. Ma l’incapacità di chiedere scusa tocca un po’ tutti. Persino nelle relazioni personali e amicali, chiedere scusa è interpreta­to come un atto di debolezza. Invece è il contrario. Chi lo fa, sta due passi avanti.

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