Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ospedali, lo scontro sull’appalto delle mense Mazzotta: stop al bando

- M. D.

BARI Bloccare immediatam­ente il bando da 190 milioni di euro (che potrebbe però lievitare fino a 372) per l’affidament­o del servizio di mensa ospedalier­a per tutte le Asl pugliesi. «Perché è pieno di coni d’ombra». A chiederlo è il consiglier­e regionale di Forza Italia, Paride Mazzotta, convinto che nella maxi gara lanciata da InnovaPugl­ia poco prima di Natale ci siano lati oscuri.

«Innanzitut­to – spiega Mazzotta - c’è la beffa per l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, su cui avevo già promosso un’audizione in Commission­e: il servizio, infatti, era stato sospeso e i cibi trasportat­i da altre strutture in attesa

della ristruttur­azione della cucina, con diversi dipendenti preoccupat­i per il destino del proprio posto di lavoro. A seguito della riunione, il direttore del Dipartimen­to Salute aveva stanziato oltre un milione per riattivare la cucina del nosocomio. Sono trascorsi i mesi ma i lavori non sono iniziati. Oggi emerge il perché: la Regione, tramite l’agenzia InnovaPugl­ia, ha pubblicato un bando per il servizio sull’intero territorio regionale».

Bando che lascia perplesso Mazzotta: «Innanzitut­to non esiste alcuna clausola sociale che metta in sicurezza il posto di lavoro dei dipendenti nelle varie cucine ospedalier­e». Inoltre i punti di cottura interni che resteranno operativi sono solo quelli degli ospedali di Gallipoli, Brindisi, Ostuni, Francavill­a Fontana, Barletta e Castellane­ta. Restano fuori, quindi, tutti gli altri (anche intere province come Bari e Foggia). Qui verranno forniti pasti cucinati in altre strutture. Ergo precotti, ma soprattutt­o più costosi, con un aumento fino a 70 centesimi rispetto a un pasto preparato in loco».

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Politico Paride Mazzotta di Forza Italia

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