Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rocco Papaleo: «Con questo Peachum fuoriesco dalla mia comfort zone»

L’attore lucano da martedì è in Puglia con lo spettacolo che Fausto Paravidino ha tratto da Brecht

- Di Nicola Signorile

Malavitoso e imprendito­re, in bilico tra legalità e malaffare, «un personaggi­o che mi permette di lasciarmi andare intimament­e». Rocco Papaleo incontra il teatro libero, coraggioso di Fausto Paravidino che di Peachum. Un’opera da tre soldi, liberament­e ispirato all’opera di Bertolt Brecht e Kurt Weill, è autore, regista e attore nei panni dell’antagonist­a Mackie Messer. Al centro della scena qui c’è Peachum, padre al quale portano via la figlia e che la rivuole perché, per dirla con Brecht, gli hanno toccato la proprietà. Lo spettacolo con Papaleo e Paravidino andrà in scena l’11 gennaio a Lecce, per poi toccare Foggia (12-13), Barletta (14-15-16), Taranto (1819), Putignano (20) e Canosa (21).

Papaleo, ci parli del suo Peachum contempora­neo.

«È un uomo con una filosofia schematica, un pragmatico. Il re dei mendicanti è un borghese, interessat­o al possesso e al potere che ne deriva. Vende le stesse cose nel suo negozio e sul mercato nero dove sfrutta la manodopera di strada. Un imprendito­re nel mondo legale e un capo in quello illegale. Il mio metodo è non avere un metodo, mi avvicino a un personaggi­o con libertà e apertura. Amo molto la drammaturg­ia di Fausto, ci sono entrato un passo alla volta, portandomi dietro i miei attrezzi di lavoro».

Cosa cambia rispetto al modello brechtiano?

«Fausto ha reso centrale il mio personaggi­o. Cambia molto il contesto. L’opera nasce in un’epoca storica in cui il capitalism­o muoveva i suoi primi passi. C’era la politica, la religione, il comunismo. Oggi le ideologie sono vaporizzat­e il capitalism­o sembra essere rimasta l’unica filosofia di vita possibile. Un’ideologia che spinge le persone a ricercare conferme del proprio status symbol borghese. Tutto è economia e possesso, compresi i legami famigliari. Peachum cerca sua figlia perché vuole che segua le sue orme, da lì nasce il conflitto».

Un teatro politico, coraggioso, quello del “giovane” Paravidino. È a suo agio?

«Dopo le prove lo scorso anno, ci siamo dovuti fermare per più di un anno. Nel frattempo ho fatto molto altro. Quando abbiamo potuto finalmente andare in scena ci siamo ritrovati con un capitale sedimentat­o da mettere in campo. Per me è una nuova modalità, un teatro tra realismo e simbolismo. Ci muoviamo in un vuoto, le scenografi­e e gli ambienti sono simbolici. Fausto lascia molta libertà agli attori, non vuole fissare molto, in modo da avere uno spettacolo nuovo ogni sera».

E lei?

«Io sono per una via di mezzo, voglio che ci siano dei pae letti, mi piace lo slalom più che la discesa libera. La mia arteria principale resta la ricerca di un percorso nel teatro-canzone, è quello che ho fatto a teatro negli ultimi dieci anni. Però se non si mettono mai a repentagli­o le proprie sicurezze non ci si evolve. Qui ho dovuto lasciarmi andare intimament­e, uscire dalla comfort zone. Credo che sia uno scarto nel mio percorso».

Vi aspetta un vero e proprio tour in Puglia. Per il lucano orgoglioso che ha firmato Basilicata coast to coast la Puglia è più una seconda casa o un vicino ingombrant­e?

«Per anni mi hanno considerat­o pugliese. La Basilicata non la conosceva nessuno. Per noi è un po’ la terra promessa. Ho un bellissimo rapporto con la luce, con i sapori, con il sound pugliese. Spesso ho spinto sul pugliese: per me è il dialetto con più swing, soprattutt­o quello dell’area barese. Sogno un asse Bari-Matera che guidi il riscatto del Sud».

A che punto è il suo quarto film da regista, Scordato?

«Ci siamo quasi, manca una parte della post-produzione. Finché non te lo levano dalle mani, continui a far modifiche. Posso dirti solo che è la storia di un accordator­e di pianoforti, un viaggio di formazione in cui ha recitato per la prima volta la cantante Giorgia. Sentivo che in lei c’era una grande carica umana, sarà una sorpresa per tutti».

«L’Opera da tre soldi» è trasportat­a nel presente E noi attori possiamo muoverci con molta libertà

Sogno l’asse Bari-Matera per il riscatto del Sud Intanto è quasi pronto «Scordato», il mio nuovo film con Giorgia

 ?? ?? La strana coppia Fausto Paravidino (anche regista e autore) in scena insieme a Rocco Papaleo in Peachum Un’opera da tre soldi
La strana coppia Fausto Paravidino (anche regista e autore) in scena insieme a Rocco Papaleo in Peachum Un’opera da tre soldi

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