Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Prima settimana di saldi al rallentatore «Ma negozi preferiti agli acquisti online»
Il bilancio di Campobasso (Confesercenti): «Bisognava partire più tardi» I commercianti protestano contro chi ha fatto sconti (illegali) prenatalizi
BARI È una partenza col freno a mano tirato quella che ha caratterizzato la stagione dei saldi partiti in Puglia esattamente una settimana fa. Le aspettative, ad onor del vero, non erano delle migliori ma la speranza che la stagione degli sconti potesse imprimere una accelerata al commercio era viva. Anzi, lo è ancora, atteso che le vendite a prezzi ribassati continueranno sino al prossimo 28 febbraio. «La stagione dei saldi invernali rappresenta una fetta di fatturato importante, circa il 30% di quello annuo. Riponiamo delle aspettative in questo periodo anche se eravamo consapevoli che la partenza non sarebbe stata delle migliori» confida Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia. «Venivamo da un periodo lungo di sconti; il Black Friday è durato anche delle settimane e le vendite natalizie hanno già invogliato gli acquirenti a fare le loro compere e a questo si aggiunga anche il timore dei contagi. Forse sarebbe stato giusto partire più tardi» afferma Campobasso, nel tentativo di interpretare le cause di questa partenza a rilento.
Impossibile, a sette giorni dal via, fare un bilancio della stagione dello shopping invernale. C’è però un rovescio della medaglia: «Abbiamo riscontrato una netta preferenza degli acquisti in presenza rispetto a quelli online» rivela il presidente regionale di Confesercenti. I negozi, però, non sono rimasti deserti. Gli acquirenti mostrano interesse per gli acquisti, osservando le vetrine e interfacciandosi coi negozianti. L’acquisto, tuttavia, a differenza degli altri anni, è molto più ponderato e selettivo. Un andamento comune a tutte le province pugliesi.
«La partenza è stata discreta specie nei primi due giorni di inizio saldi, ossia nel giorno dell’Epifania e alla sua vigilia. Poi le vendite sono rallentate e non di poco» testimonia Anna Blasi, commerciante del settore moda di Trani. «La nostra categoria si ritrova ancora una volta a soffrire. Penso che sia arrivato il momento di modificare la legge regionale in favore dei commercianti. Dobbiamo avere la possibilità di effettuare saldi a seconda delle nostre esigenze di magazzino e invece assistiamo a saldi non legali già prima di Natale perché non ci sono controlli. Un dato positivo viene invece, dai negozi di prossimità che hanno battuto gli acquisti online anche se questo non basta».
Le fa eco Daniele Santoro, giovane imprenditore e titolare di una attività di vendita di abbigliamento sportivo. «Un inizio disastroso come non mi era mai capitato. Manca l’affluenza e la richiesta e ciò non dipende dai prodotti. Manca il consumatore. Spero vivamente che si tratti solo di un avvio rallentato e che acceleri nei prossimi giorni, anche se l’incremento dei casi Covid mi spaventa» confida. Il flop è un problema per gli operatori del settore che ora temono seriamente che la merce invenduta rimanga sugli scaffali.«Chiediamo da sempre l’improcrastinabilità di un intervento legislativo su una norma ormai vetusta a partire dal livello nazionale e regionale che consenta ai commercianti l’esercizio del saldo meno vincolante, seppur controllato, a favore dei consumatore per una maggior fidelizzazione della clientela» ribadisce Mario Landriscina, direttore di Confesercenti BAT. «Da non sottovalutare – conclude - la previsione di sanzioni concrete, soprattutto per quanto riguarda i saldi effettuata tutto l’anno online».
Date e numeri
Si andrà avanti fino al 28 febbraio. Il fatturato di questo periodo è il 30% del totale annuale
❞ Daniele Santoro Secondo la mia esperienza è un inizio disastroso Manca anzitutto chi spende Speriamo di rifarci