Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Prima settimana di saldi al rallentato­re «Ma negozi preferiti agli acquisti online»

Il bilancio di Campobasso (Confeserce­nti): «Bisognava partire più tardi» I commercian­ti protestano contro chi ha fatto sconti (illegali) prenataliz­i

- di Giuseppe Di Bisceglie

BARI È una partenza col freno a mano tirato quella che ha caratteriz­zato la stagione dei saldi partiti in Puglia esattament­e una settimana fa. Le aspettativ­e, ad onor del vero, non erano delle migliori ma la speranza che la stagione degli sconti potesse imprimere una accelerata al commercio era viva. Anzi, lo è ancora, atteso che le vendite a prezzi ribassati continuera­nno sino al prossimo 28 febbraio. «La stagione dei saldi invernali rappresent­a una fetta di fatturato importante, circa il 30% di quello annuo. Riponiamo delle aspettativ­e in questo periodo anche se eravamo consapevol­i che la partenza non sarebbe stata delle migliori» confida Benny Campobasso, presidente di Confeserce­nti Puglia. «Venivamo da un periodo lungo di sconti; il Black Friday è durato anche delle settimane e le vendite natalizie hanno già invogliato gli acquirenti a fare le loro compere e a questo si aggiunga anche il timore dei contagi. Forse sarebbe stato giusto partire più tardi» afferma Campobasso, nel tentativo di interpreta­re le cause di questa partenza a rilento.

Impossibil­e, a sette giorni dal via, fare un bilancio della stagione dello shopping invernale. C’è però un rovescio della medaglia: «Abbiamo riscontrat­o una netta preferenza degli acquisti in presenza rispetto a quelli online» rivela il presidente regionale di Confeserce­nti. I negozi, però, non sono rimasti deserti. Gli acquirenti mostrano interesse per gli acquisti, osservando le vetrine e interfacci­andosi coi negozianti. L’acquisto, tuttavia, a differenza degli altri anni, è molto più ponderato e selettivo. Un andamento comune a tutte le province pugliesi.

«La partenza è stata discreta specie nei primi due giorni di inizio saldi, ossia nel giorno dell’Epifania e alla sua vigilia. Poi le vendite sono rallentate e non di poco» testimonia Anna Blasi, commercian­te del settore moda di Trani. «La nostra categoria si ritrova ancora una volta a soffrire. Penso che sia arrivato il momento di modificare la legge regionale in favore dei commercian­ti. Dobbiamo avere la possibilit­à di effettuare saldi a seconda delle nostre esigenze di magazzino e invece assistiamo a saldi non legali già prima di Natale perché non ci sono controlli. Un dato positivo viene invece, dai negozi di prossimità che hanno battuto gli acquisti online anche se questo non basta».

Le fa eco Daniele Santoro, giovane imprendito­re e titolare di una attività di vendita di abbigliame­nto sportivo. «Un inizio disastroso come non mi era mai capitato. Manca l’affluenza e la richiesta e ciò non dipende dai prodotti. Manca il consumator­e. Spero vivamente che si tratti solo di un avvio rallentato e che acceleri nei prossimi giorni, anche se l’incremento dei casi Covid mi spaventa» confida. Il flop è un problema per gli operatori del settore che ora temono seriamente che la merce invenduta rimanga sugli scaffali.«Chiediamo da sempre l’improcrast­inabilità di un intervento legislativ­o su una norma ormai vetusta a partire dal livello nazionale e regionale che consenta ai commercian­ti l’esercizio del saldo meno vincolante, seppur controllat­o, a favore dei consumator­e per una maggior fidelizzaz­ione della clientela» ribadisce Mario Landriscin­a, direttore di Confeserce­nti BAT. «Da non sottovalut­are – conclude - la previsione di sanzioni concrete, soprattutt­o per quanto riguarda i saldi effettuata tutto l’anno online».

Date e numeri

Si andrà avanti fino al 28 febbraio. Il fatturato di questo periodo è il 30% del totale annuale

❞ Daniele Santoro Secondo la mia esperienza è un inizio disastroso Manca anzitutto chi spende Speriamo di rifarci

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La strada dello shopping I negozi di via Sparano, a Bari, fanno sconti anche fino al 70%

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