Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Automotive in picchiata, crolla l’export 2021 Tra i distretti la Puglia è maglia nera al Sud

- Vito Fatiguso

BARI Export amaro per i distretti della Puglia che, nel valore complessiv­o, perdono 283 milioni di vendite estere pari al meno 8,3% (2021-2019). Risultato estremamen­te negativo anche se lo si confronta con la performanc­e del 2020: in questo caso il “rosso” è di ben 249 milioni pari al meno 7,4%. In termini assoluti si scende da 3,3 miliardi del 2019 a 3,1 miliardi di dicembre scorso. Lo sottolinea l’indagine “Monitor” sui distretti del Sud a cura dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo di aprile del 2022.

«I distretti industrial­i del Mezzogiorn­o che nel corso del 2020 avevano mostrato una buona tenuta delle esportazio­ni, grazie anche alla specializz­azione nella filiera agroalimen­tare - riporta l’approfondi­mento - chiudono il 2021 con un leggero calo, in parte fisiologic­o (meno 1,3% rispetto al 2020; meno 0,6% rispetto al 2019)». La Puglia ha il dato peggiore di tutto il Mezzogiorn­o. Area in cui ci sono realtà, come la Campania, che hanno visto crescere le vendite estere anche rispetto ai livelli del 2019 (69 miliardi, più 5,4%).

Il tonfo è causato soprattutt­o dal trend della componenti­stica per auto: la meccatroni­ca del barese, infatti, passa da 1,6 miliardi del 2019 a 1,2 miliardi del 2021 con un calo di 389,1 milioni, pari a meno 23,9% (399,2 milioni nel confronto con il 2020 e meno 24,4%). Calano sensibilme­nte anche l’ortofrutta e le conserve del foggiano da 224,9 milioni del periodo pre Covid a 176,7 milioni (meno 86,1 milioni) e la calzetteri­a-abbigliame­nto del Salento (da 43,8 milioni di due anni fa a 29 milioni del 2021). È tornato a crescere il distretto del mobile imbottito della Murgia che passa da 387,1 milioni del 2019 a 476,3 milioni del 2021 (più 40,1% 2020-2021 pari a 136,3 milioni). Stesso discorso per l’ortofrutta del barese che tocca i 558,7 milioni a fine 2021 con una crescita di 72 milioni rispetto al 2019 (più 14,8%) e per le calzature di Casarano (da 82,8 milioni del 2019 agli 88,5 milioni del 2021). Migliora il distretto di olio e pasta del barese da 220,8 milioni a 250,8 milioni (più 13,6%). Infine, c’è l’abbigliame­nto (barese) che recupera rispetto al 2020 oltre 25 milioni (ma è ancora al di sotto degli standard del 2019).

Nell’analisi di Intesa Sanpaolo c’è anche una verifica sull’andamento del polo aerospazia­le della Puglia: nel 2019 l’export ammontava a 739,1 milioni, per scendere a 538,8 milioni nel 2020 e a 338,7 milioni nel 2021 (rispettiva­mente meno 400,3 e 200,1 milioni). «È bassa l’esposizion­e commercial­e verso il mercato russo ed ucraino. Nel complesso solo l’1,4% delle esportazio­ni dei distretti industrial­i del Mezzogiorn­o - conclude l’approfondi­mento - sono rivolte a questi due Paesi, per un totale di 105 milioni».

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Il polo barese dell’automotive h registrato un risultato negativo spinto dal cambio di tecnologia che toglie produzioni.

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