Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Contagiati e asintomati­ci curati solo dagli infermieri

La clinica allestita all’ospedale San Paolo «Così allenterem­o la pressione sulle altre strutture»

- Di Giuseppe Di Bisceglie

Èpugliese il primo reparto Covid in Italia gestito interament­e da infermieri impegnati nell’assistenza a pazienti risultati positivi al coronaviru­s ma che manifestin­o lievi sintomi o siano completame­nte asintomati­ci. Ad attivarlo è stata l’Asl di Bari all’ospedale San Paolo. Il progetto trae spunto da un’iniziativa analoga avvenuta in Veneto nel 2017, ma per altre patologie. Intanto l’ex assessore Lopalco ha presentato un’interrogaz­ione al Consiglio regionale dopo la decisione di sospendere le Usca.

È pugliese il primo reparto BARI Covid d’Italia gestito interament­e da infermieri, impegnati nell’assistenza di pazienti risultati positivi al coronaviru­s ma che manifestin­o lievi sintomi o siano completame­nte asintomati­ci, giunti in ospedale per la cura di altre patologie o per sottoporsi a terapie non correlate al virus. Il reparto è stato attivato dalla Asl di Bari all’interno dell’ospedale San Paolo, nel capoluogo pugliese e permette di proseguire il programma terapeutic­o impostato al momento del ricovero. «Il progetto è partito nel mese di gennaio e adesso possiamo dire che ha superato la sua fase di rodaggio» ha riferito il dottor Nicola Devivo, coordinato­re del presidio. È lui, insieme al coordinato­re medico, la dottoressa Angela Leaci, ad aver posto le basi affinché questo progetto potesse spiegare le ali. Dalla stessa Asl di Bari, infatti, affermano che «il progetto, anche in futuro, nel passaggio dalla fase pandemica a quella endemica potrà aiutare ad allentare la pressione nei reparti no Covid e i ricoveri negli ospedali Covid».

Il reparto si trova al settimo piano della struttura del San Paolo ed ha cinque posti letto in quattro stanze.«Speriamo però di aumentare presto la capienza così da consentire di liberare posti letto per quelle persone che necessitan­o di cure ospedalier­e meno leggere» continua Devivo. Il progetto pugliese trae spunto dall’iniziativa, partita in Veneto nel 2017, di affidare alle cure degli infermieri quei pazienti che non presentano particolar­i criticità ma che non possono lasciare l’ospedale. «Da questa iniziativa afferma il coordinato­re di struttura - si può evincere quanto sia cambiata la competenza dell’infermiere, la cui formazione un tempo era affidata a corsi profession­alizzanti regionali. Oggi, invece, la formazione universita­ria consente all’infermiere di avere maggiori competenze sul piano clinico. Negli ospedali, tuttavia, non c’è stato un reale cambiament­o nel concepire la figura dell’infermiere, considerat­o quasi un subalterno rispetto al medico.

Con la formazione attuale l’infermiere non è più un paramedico ma una persona formata sul piano scientific­o» afferma Devivo.

Nella fase antecedent­e alla somministr­azione delle dosi di vaccino anticovid erano molti i pazienti che necessitav­ano di cure all’interno degli ospedali, a causa di sintomi legati al Covid. Con l’allargamen­to della platea di vaccinati il numero dei paucisinto­matici o degli asintomati­ci è sensibilme­nte calato. «Durante la fase iniziale della pandemia si sono verificati non pochi disguidi sul piano gestionale» ammette il dottor Devivo. «Qualora si riscontras­sero casi di positività nei reparti venivano bloccati i ricoveri. Con questo tipo di gestione, invece, queste eventualit­à non sono più un problema insormonta­bile» continua. «Il paziente – evidenzia la dotteressa Angela Leaci non è abbandonat­o dal personale medico, che comunque provvede a delle visite ed interviene su indicazion­e degli infermieri».

Non è nemmeno stato difficile reperire il personale: «Abbiamo chiesto la disponibil­ità al personale infermieri­stico ed abbiamo ottenuto una adesione massiva. Si sono resi disponibil­i 40 infermieri e 20 operatori socio sanitari. In questo modo è agevole la turnazione e il paziente viene assistito con attenzione» continua Devivo.

Il Covid però non molla la presa. In un solo giorno in Puglia si sono registrati 4.766 nuovi casi su 25.952 test con una incidenza del 18,36% e 16 decessi. La zona del barese è la più colpita con 1697 nuovi positivi mentre nella provincia Bat sono 313, in provincia di Brindisi 525, in provincia di Foggia 529, in quella di Lecce 876, nel Tarantino 772. Sono residenti fuori regione altre 42 persone contagiate. Provincia in definizion­e per altri 12 casi. Delle 100.673 persone attualment­e positive 536 sono ricoverate in area non critica (+6 rispetto al giorno precedente) e 25 in terapia intensiva.

La gestione

Il reparto, affidato interament­e a infermieri, consente di proseguire le terapie

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Quello di Bari è il primo reparto Covid in Italia per la cura di pazienti asintomati­ci o con lievi sintomi; nella foto piccola un’immagine dell’ospedale San Paolo
Novità Quello di Bari è il primo reparto Covid in Italia per la cura di pazienti asintomati­ci o con lievi sintomi; nella foto piccola un’immagine dell’ospedale San Paolo
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