Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’adolescenza tra crisi e sogni nel libro di Emanuela Megli
Pubblicato da Giuseppe Laterza «La piccola Jo», un diario che si rivela un vero specchio esistenziale
Una ragazza di dodici anni sospesa tra crisi adolescenziale e libertà di crescere, passando da un luccicante mondo dei sogni - scandito da fantasie espresse nel fatato universo dei giochi in campagna e al mare - alla scuola e alla società; un percorso tutt’altro che facile, anzi a volte segnato da difficoltà legate alla freddezza del sistema educativo: è il tema di “La piccola Jo. Diario di una giovane donna, tra crisi adolescenziale e libertà di crescere” (Edizioni Giuseppe Laterza), l’ultimo romanzo di Emanuela Megli, presentato alla libreria la Feltrinelli di Bari.
L’autrice, donna dinamica ed eclettica, come del resto rivela il suo percorso professionale (è imprenditrice e formatrice oltre che scrittrice), non soltanto racconta la storia della dodicenne, ma si sofferma, tratteggia e analizza le difficoltà di un’adolescente che si trova a dover scegliere tra un universo interiore fondato su immaginazione e creatività e un mondo esteriore fondato su adesione, aspettative, regole.
Il romanzo di Megli, proprio attraverso la narrazione di questo percorso di crescita, si rivela un formidabile specchio esistenziale capace di riflettere sogni e difficoltà, immaginazione e creatività, dubbi e certezze. In questo sentiero il rischio è quello di smarrire, come accaduto a Jo, il senso personale e profondo della vita, ma la ragazza sarà in grado di ritrovare la propria bellezza interiore in cui il sogno può essere coronato in presenza di basi concrete e reali. Per Jo saranno fondamentali la famiglia allargata, gli esempi della nonna e della zia (una insegnante e l’altra artista famosa, entrambe realmente esistite), che la spingono e la supportano nella sua passione per la pittura e la scrittura.
Il romanzo di Megli accende un faro importante sulla storia di un modello educativo che ricalca lo stile autoritario del periodo post bellico italiano, in cui il paradigma della stabilità consentiva un governo sociale e familiare basato sull’imposizione delle regole e delle sanzioni. In uno scenario come quello odierno, in cui vige un paradigma segnato dall’incertezza, affiora invece la necessità di governare l’instabilità facendo riferimento soprattutto a modelli basati su dialogo, confronto, gestione partecipata. Insomma, un libro assolutamente attuale. Che consente al lettore di viaggiare nella propria storia di giovane e adolescente, per trovare le radici di un dialogo con le nuove generazioni ricostruendo un’alleanza per certi versi smarrita.