Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Bando deserto per i locali sul mare di San Girolamo Decaro: l’ombra dei clan
Il sindaco: gare per il lungomare, temo pressioni dei clan
Il bando per l’affidamento dei locali sul lungomare nord di Bari, al rione San Girolamo, è andato deserto e c’è stato anche il ritiro del vincitore di uno dei due chioschi. Il sindaco Decaro ha lanciato l’allarme « Non vorrei che ci fosse qualche pressione dalla criminalità».
Nessun operatore economico barese sembra essere interessato ad avviare un’attività sul waterfront di San Girolamo, recentemente riqualificato. Il bando per l’assegnazione dei locali sul mare, il secondo nel giro di un paio di mesi, è andato deserto. Nel primo c’era stato un aggiudicatario, ma per alcune incongruenze legate alla fideiussione presentata dall’interessato, l’aggiudicazione era stata annullata. Questa volta invece non c’è stata alcuna manifestazione di interesse.
Di qui la preoccupazione del sindaco di Bari, Antonio Decaro, sulle possibili «pressioni» agli imprenditori da parte delle cosche mafiose di San Girolamo. «Ho riscontrato - ha detto Decaro - l’assenza di operatori economici per la gara dei locali di proprietà demaniale nella zona di San Girolamo e anche il ritiro da parte del vincitore di uno dei due chioschi. Non vorrei che ci fosse qualche pressione da parte di qualcuno». Il bando al quale fa riferimento il sindaco è scaduto ieri. «Sono preoccupato - ha aggiunto rispetto alla possibilità che magari chi voleva partecipare ha subito pressioni dalla criminalità. Voglio dire a tutti che ripresenteremo subito il bando e che in quel quartiere, diventato un luogo per il tempo libero, per gli eventi culturali, sportivi e musicali, lo Stato c’è. Sarà mia cura anche insieme magari alla Prefettura e al questore, pubblicizzare il bando ribadendo a tutti che quello è un luogo dove lo Stato protegge chi fa gli investimenti dal punto di vista economico, sperando che ci siano nuovi investitori».
La rinuncia del vincitore di uno dei due chioschi è all’esame del Comune e anche della
Antonio Decaro
Voglio dire a tutti che ripresenteremo subito il bando e che in quel quartiere, diventato un luogo per il tempo libero e per gli eventi culturali, sportivi e musicali, lo Stato c’è
Questura al fine di capire se l’operatore economico in questione abbia ricevuto minacce dai clan del territorio. Si tratta di un quartiere dove gli interessi criminali sono molteplici ed è gestito (insieme a San Cataldo e Fesca) dal clan Lorusso, gruppo satellite dei Capriati in contrasto per la gestione delle attività illegali con i Campanale, un’articolazione dell’agguerrito clan Strisciuglio che detta le regole in quasi tutta la città, con ramificazioni profonde anche in provincia.
Il quartiere San Girolamo è caratterizzato - emerge dalla più recente relazione dell’Antimafia - da «un controllo asfissiante del territorio che si manifesta attraverso le estorsioni e le minacce». Di qui il sospetto che gli operatori economici interessati all’assegnazione di uno dei locali sul waterfront possano essere stati costretti a non presentare domanda perché probabilmente la criminalità organizzata ha delle mire di natura diversa e certamente legate al business illecito. In passato il waterfront di San Girolamo, appena riqualificato, era stato bersaglio di vandali che avevano fatto a pezzi i bagni.