Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La fuga dei medici dal servizio 118

Nell’organico pugliese ne mancano 145. «Preferisco­no le Usca dove guadagnano il doppio»

- Antonio Della Rocca © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si annuncia un’estate difficile per il servizio 118 in Puglia. A tenere banco è il caso dell’organico ridotto. All’appello mancano 145 medici, cioé un terzo del personale previsto sulla carta per garantire una pronta risposta alle emergenze. «In vista di un’affluenza turistica senza precedenti, lo scenario si presenta critico», dice il presidente nazionale Mario Balzanelli. L’assessore regionale Rocco Palese conferma: «C’è carenza di camici bianchi, siamo pronti a reclutare altri operatori».

LECCE Il 118 pugliese arranca: oltre un terzo dei medici convenzion­ati con contratto a tempo determinat­o è passato alle Usca, le Unità speciali di continuità assistenzi­ale create in piena pandemia, dove si guadagna il doppio. Risultato: all’apparato di Emergenza-urgenza della Puglia mancano 145 camici bianchi, un vulnus che non è venuto meno, malgrado il ridimensio­namento delle Usca. Con l’estate alle porte e la massiccia calata dei turisti prevista anche quest’anno, il dato non conforta, anzi, agita gli animi di chi, nei carenti organici del 118, teme gravi conseguenz­e sull’efficienza del servizio di prima linea della sanità pubblica.

Il segretario nazionale e della provincia di Foggia di Fimmg Emergenza sanitaria, Francesco Marino, argomenta: «La disparità di trattament­o economico, cioè 54 euro orari nelle Usca contro i 23,40 euro orari del 118, ci sta creando notevoli problemi in Puglia, ma anche nel resto d’Italia. Più di un terzo dei nostri colleghi, a fronte di un ristoro economico molto più gratifican­te, ha preferito lavorane nelle Usca. Se a ciò aggiungiam­o le proposte politiche – insiste Marino - con cui si vorrebbero rendere stabili le Usca, la situazione, in prospettiv­a, diventereb­be ancora più grave. Quest’anno, il 40 per cento delle borse di studio, triplicate rispetto al passato, e messe a disposizio­ne nelle scuole di specializz­azione, non sono state richieste. I giovani medici – sostiene il numero uno nazionale di Fimmg Emergenza sanitaria – prediligon­o lavori più tranquilli ed evitano quelli impegnativ­i nei settori dell’emergenza, questi ultimi, per giunta, peggio remunerati. Problemi noti all’assessore Rocco Palese, che ha assicurato tutto il suo impegno per risolverli».

Entra poi nel dettaglio delle carenze, Francesco Marino, toccando le conseguent­i problemati­che quotidiane che ricadono sugli utenti: «Lavoriamo con una tale penuria di personale che si rasenta il rischio dell’interruzio­ne di pubblico servizio. In provincia di Foggia, dove io mi trovo, spesso sulle ambulanze dove è previsto il medico non c’è nemmeno l’infermiere, perché vengono a mancare anche le altre figure profession­ali».

Questa diventa, quindi, «una situazione molto pericolosa - incalza Marino - e non tanto per noi che ci siamo abituati, quanto per i cittadini che si aspettano il medico accompagna­to dall’infermiere, ma vedono arrivare solo quest’ultimo, quando va bene, se non proprio il soccorrito­re o persino il volontario». In Puglia, secondo le ultime rilevazion­i, su una pianta organica di 535 medici, il 118 può contare solo su 390 camici bianchi effettivi. Troppo pochi, come spiega ancora Francesco Marino, «per garantire carichi di lavoro accettabil­i e scongiurar­e il rischio Burnout», la sindrome da stress lavorativo che brucia le risorse fisiche e mentali.

Anche per Mario Balzanelli, nazionale di Sis 118 (Società Italiana Sistema 118), «in Puglia la situazione è seria ed andrebbero adottati provvedime­nti urgenti in vista dell’estate».

Non solo. «Consideran­do l’attuale dato epidemiolo­gico nazionale sulla pandemia da Covid-19, che vede notevolmen­te ridimensio­nata la necessità di gestione domiciliar­e in presenza dei pazienti positivi sintomatic­i che non necessitan­o di ricovero ospedalier­o, e l’impression­ante desertific­azione degli organici medici del 118, con conseguent­e gravissima compromiss­ione delle prestazion­i di soccorso tempo dipendente di emergenza-urgenza potenzialm­ente salvavita alla cittadinan­za, si rende indispensa­bile varare misure straordina­rie di supporto prioritari­o agli organici medici», afferma. Così conclude: «In tale contesto, e previa adeguata formazione specifica, può risultare di valenza strategica determinan­te l’incorporaz­ione degli organici e delle funzioni delle Usca – conclude Mario Balzanelli - nei Sistemi 118, provvedend­o, al contempo, a corrispond­ere pari remunerazi­one, uguale a quella attuale prevista per le Usca, sia per i colleghi già in servizio nel 118, sia per quelli in eventuale provenienz­a dalle stesse Usca».

Mario Balzanelli

Qui lo scenario è critico, andrebbero adottate subito decisioni urgenti

Francesco Marino

Lavoriamo con pochi addetti, temo l’interruzio­ne di pubblico servizio

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L’assistenza I medici del 118 in Puglia sono sempre in prima linea

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