Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il foggiano Melillo a capo della Procura antimafia «Sarà di aiuto alla città»
L’erede di Cafiero de Raho è di Volturino. Pioggia di reazioni
La nomina di Giovanni Melillo a capo della Procura nazionale antimafia è stata accolta con soddisfazione dagli ambienti della società civile dauna. «Perché lui, foggiano di Volturino, sarà di aiuto alla città e all’intera Capitanata nella battaglia che sta conducendo contro la criminalità organizzata».
FOGGIA «Dopo Giuseppe Conte un altro esponente delle istituzioni è originario dei Monti Dauni. È per noi un onore sapere che la provincia di Foggia avrà un suo uomo a combattere la criminalità». Con queste parole Francesco di Pasqua, sindaco di Volturino, il paese del subappennino Dauno commenta l’elezione a procuratore nazionale antimafia di Giovanni Melillo, 61 anni, nato a Foggia ma la cui famiglia è originaria del piccolo centro dei Monti Dauni.
Il padre Antonio era nativo di Volturino dove il magistrato torna periodicamente, soprattutto nei mesi estivi. «Qui – continua il sindaco – ha ancora la casa e alcuni parenti. Nei mesi caldi vieni qui da noi a prendersi un po’ di fresco e a godersi il paese delle sue origini». La madre, di Foggia, vive nel capoluogo dauno dove vive anche la sorella del neo procuratore nazionale antimafia che, da ieri, ha preso il posto di Fernando Cafiero De Raho.Anche se di origini foggiane Melillo non ha mai lavorato in provincia di Foggia ma soprattutto a Napoli sia come sostituto che come procuratore aggiunto e infine, dal 2017, come procuratore. Nel 1985 ha iniziato la carriera in magistratura nella piccola pretura di Barra, della tormentata periferia orientale della città partenopea. Per otto anni è stato anche sostituto nella
Procura nazionale antimafia e dal 2014 al 2017 è stato capo di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando. La nomina di Melillo, eletto a maggioranza assoluta senza bisogno del ballottaggio, sconfiggendo anche Nicola Gratteri, ha suscitato un coro di reazioni dal territorio.
«La nomina è per noi cittadini di Capitanata un ulteriore elemento di speranza e di fiducia nelle istituzioni, in merito al contrasto delle mafie foggiane e pugliesi», dice il senatore Marco Pellegrini, Coordinatore del Comitato istruttorio sulle mafie pugliesi, in seno alla Commissione Parlamentare antimafia. Che aggiunge: «Presterà massima attenzione anche alla situazione esistente in provincia di Foggia e in Puglia per ciò che riguarda la criminalità organizzata, e porrà in essere tutto quanto necessario per innalzare sempre più il livello di contrasto ai sodalizi crimino
Giancarlo Dimauro
Un chiaro monito ai sistemi criminogeni qui in Capitanata
si. La Capitanata ha sete di legalità e di giustizia».
Felicitazioni anche dal mondo imprenditoriale. «La nomina di Giovanni Melillo al vertice della Procura Nazionale Antimafia – dice il presidente di Confindustria Foggia, Giancarlo Dimauro - è un segno tangibile sul versante della lotta ai poteri criminali nel Paese. Ma credo sia anche un chiaro monito ai sistemi criminogeni che sono insediati in Capitanata, la terra che ha dato i natali al dottor Melillo. Per Foggia e la sua provincia, dove la squadra stato è schierata in prima linea contro il malaffare, sarà un punto di maggiore forza e di rinnovata fiducia nella giustizia». Messaggi anche da parte delle associazioni antimafia. «Auguriamo al neo procuratore nazionale antimafia buon lavoro, con l’auspicio – dice Federica Bianchi referente del presidio di Foggia di Libera e coreferente regionale – che continui a mantenere alta l’attenzione sui fenomeni mafiosi di questa terra. Saremo lieti di incontrare presto il dottor Melillo per proseguire il percorso già intrapreso da Cafiero De Raho, per il consolidamento della rete tra antimafia giudiziaria e antimafia sociale».
Federica Bianchi
Prosegua il grande lavoro che è stato fatto da Cafiero de Raho