Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Palese: «C’è carenza di personale, la medicina d’urgenza non appetibile»
L’assessore annuncia: Regione pronta a reclutare altri operatori
Assessore Rocco Palese, il 118 pugliese è al collasso per carenza di medici, secondo quanto denunciano gli stessi operatori che dicono di avere incassato la sua disponibilità a trovare una soluzione.
«Non c’è un provvedimento formale, se non quello sul rafforzamento dei Pronto soccorso degli ospedali di primo e secondo livello con posti letto di Osservazione breve intensiva. Un irrobustimento non transitorio, com’è stato per la pandemia, ma strutturale. Abbiamo già fatto la delibera. Il caso del 118 è sicuramente sotto la nostra attenzione. La carenza di organico esiste anche in altre regioni per un errore fatto, a suo tempo, dalle università che hanno abolito la specializzazione in Chirurgia d’urgenza, per poi ripristinarla come Medicina d’urgenza qualche anno fa».
Un terzo dei medici convenzionati con il 118 ha, però, preferito trasmigrare nelle Usca,
dove il trattamento economico è nettamente migliore.
«È vero. Nelle Usca noi stiamo mantenendo i medici che servono fino al 30 giugno, ma gli altri, cioè quelli utilizzati impropriamente, inviati nei Dipartimenti di prevenzione per il tracciamento che poi è fallito, li dobbiamo recuperare e impiegare dove servono, anche nei Pronto soccorso e nelle
Guardie mediche. Non escludo che ciò si possa avvenire nel contesto di una norma regionale in cui chi è in convenzione temporanea possa ottenere il contratto a tempo indeterminato».
É un’iniziativa di cui potrebbe beneficiare anche il 118 per sopperire alle attuali carenze?
«Si tratta di una cosa ancora in embrione, in quanto bisogna studiarla per bene, non tanto per questioni di copertura economica, quanto per questioni legate alle competenze».
Nel frattempo, con l’estate alle porte e l’incremento della popolazione dovuto ai flussi turistici, quali soluzioni potrete adottare?
«Dobbiamo cercare in tutti i modi possibili di reclutare medici. Le possibilità di increpresidente mentare il personale ci sono. Se i medici si presentano noi li prendiamo subito. Non è un problema di bandi, ma di carenza di professionalità disponibili. A Lecce abbiamo fatto un concorso per quindici posti al Pronto soccorso e si sono presentati in tredici, tutti risultati vincitori, ma solo otto hanno accettato il lavoro. Quest’anno, cinquecento borse di studio in Medicina d’urgenza non sono state utilizzate. In sostanza accade che se un medico vince il concorso per il Pronto soccorso, magari accetta, ma se intendeva sin dall’inizio fare l’oculista e l’anno dopo se ne presenta l’opportunità, lascia il primo incarico e prende il secondo. La Medicina d’urgenza, purtroppo, sembra non essere appetibile e le carenze di organico che noi abbiamo sono dovute anche a questo. In passato, eliminando la Chirurgia d’urgenza, purtroppo, è stato fatto un grave errore e oggi ne paghiamo le conseguenze. Il sistema universitario italiano si è schierato compatto su questa decisione, mentre in altre nazioni ciò non è avvenuto».