Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tornerai, la mattonella di gelato che si gusta soltanto a Massafra
Se si va a Massafra, tra la Terra delle Gravine e il Golfo di Taranto, non si può rinunciare a un peccato di gola. Una debolezza, quasi un patto d’amore, forse un arrivederci. È così buono che anche nel suo nome questo gelato che viene prodotto esclusivamente nella città del mago Greguro diventa una scusa per tornare. Sarà stata indubbiamente la più azzeccata operazione di marketing quando ottant’anni fa si decise di assegnare a questo gelato il nome di Tornerai.
Lo producono solo qui con le migliori nocciole del Piemonte per dar vita a un gelato che, tra il pandispagna bagnato allo Strega e i wafer che chiudono la caratteristica mattonella, è un po’ l’emblema di un territorio che ha sempre avuto a che fare con i forestieri.
Un gelato buono, dunque, ma così buono che al Comune il sindaco Fabrizio Quarto sta pensando di assegnare a questo prodotto identitario la Denominazione comunale (De.Co.) per fotografare in maniera esclusiva il disciplinare di produzione e per dare il via a una storia ben definita. Eh sì perché sul Tornerai si sprecano le leggende. C’è chi lo fa risalire a Pizzitiell, così detto per la sua statura, ovvero il signor Tonino Zanframundo che nel secondo dopoguerra, dopo aver fatto esperienza nella storica pasticceria tarantina La Sem, da dove passava la movida dell’epoca, avrebbe portato nella sua Massafra l’idea di questa mattonella di gelato. Lì, con l’aiuto di sua moglie nella storica pasticceria Tonigel, avrebbero dato vita a questa prelibatezza rimasta unica nel suo genere. Ma la storia cambia a seconda da dove venga osservata. E la famiglia Laterza, che ha un chiosco proprio nella centrale piazza Vittorio Emanuele, ne rivendica le origini dell’idea. Diatriba a parte, oggi nei bar più conosciuti il Tornerai è un must imperdibile e da Albachiara si può assaggiare anche in una versione nuova e personalizzata in cui il classico biscotto di wafer è stato sostituito da un sottile strato di pandispagna e talvolta, al posto della nocciola, si trova anche al gusto di pistacchio. Con l’arrivo della De.Co. il guanto di sfida sarà deposto con la promessa di ogni visitatore che sì, a Massafra,