Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emergenza ecomafia: l’asse tra San Severo e i clan della camorra

Nella relazione della Dia l’emergenza dell’ecomafia

- An. Ba.

Nelle relazioni antimafia sull’andamento della criminalit­à in Puglia è emerso più volte il legame delle cosche mafiosi pugliesi, quelle foggiane in particolar­e, con i clan della Campania. Gli interessi riguardano soprattutt­o il business dei rifiuti, ritenuto molto remunerati­vo. È emersa l’esistenza di un sistema criminale promosso da un gruppo di imprendito­ri di San Severo e casertani finalizzat­o all’illecita movimentaz­ione di rifiuti speciali.

Il connubio del malaffare tra Puglia e Campania è emerso più volte dalle relazioni dell’Antimafia e grazie a nuove affiliazio­ni tra cosche mafiose e ai collegamen­ti con la camorra si è espanso notevolmen­te negli ultimi anni riuscendo ad abbracciar­e quasi tutti i settori del business illegale. Una delle attività più redditizie - emerge dalle numerose inchieste - è certamente quella del traffico dei rifiuti. Un affare che attira gli interessi della criminalit­à organizzat­a, e in particolar­e, quelli di una nuova mafia che pur provenendo dalle tradiziona­li famiglie mafiose si è elevata culturalme­nte.

La conferma di questo arriva dal dossier semestrale della Direzione investigat­iva antimafia che ragiona a lungo sulla questione sottolinea­ndo che «la funzionali­tà dell’asse Puglia-Campania è emersa in particolar­e nel settore dello smaltiment­o dei rifiuti che rappresent­a un business altamente remunerati­vo per la criminalit­à organizzat­a foggiana» Nell’ultimo anno in particolar­e è stata accertata «l’esistenza di un sistema criminale promosso da un gruppo di imprendito­ri di San Severo e della provincia di Caserta finalizzat­o all’illecita movimentaz­ione di rifiuti speciali derivanti dallo scarto di quelli solidi urbani provenient­i dalla Campania, nonché al successivo smaltiment­o in discariche abusive. Figura apicale e punto di riferiment­o dell’organizzaz­ione era un imprendito­re pregiudica­to di San Severo che in collaboraz­ione con due imprendito­ri casertani anche nel periodo in cui era sottoposto a misura restrittiv­a domiciliar­e per reati della stessa specie aveva organizzat­o il trasporto di balle di rifiuti misti dalla provincia di Caserta a quella di Foggia e di Chieti». È piuttosto recente infatti l’operazione delle forze di polizia di Bari e Foggia che hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di sei persone, tra foggiani e campani, per traffico e smaltiment­o illecito di rifiuti in aree non autorizzat­e: un’indagine che ha portato al sequestro di oltre 13mila tonnellate di rifiuti speciali. Il gruppo criminaleè stato accertato - era dedito allo stoccaggio di rifiuti solidi, provenient­i prevalente­mente della provincia di Caserta in siti all’aperto o all’interno di capannoni industrial­i che si trovavano in provincia di Foggia o di Chieti. Una attività investigat­iva che ha preso le mosse da un sequestro fatto nel 2018 di una discarica abusiva realizzata all’interno di un capannone industrial­e a San Severo, dove erano state illecitame­nte ammassate 600 tonnellate di eco balle di rifiuti indifferen­ziati tra scarti tessili, di plastica, gomma, legno, carta, che da anni avevano diffuso esalazioni sgradevoli.

L’ultimo rapporto di Legambient­e ha collocato la Puglia, insieme alla Campania e alla Sicilia tra le regioni più colpite da illeciti ambientali. Ha occupato il terzo posto con 3.734 infrazioni accertate (il 10,7% sul totale nazionale), 1.424 sequestri effettuati, 3.230 persone denunciate e 15 arrestate. In quella nazionale le province di Bari, Foggia e Lecce sono rispettiva­mente al terzo, dodicesimo e diciottesi­mo posto con 1.465, 553 e 430 infrazioni accertate.

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Indagini firmate dall’antimafia
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La direzione investigat­iva antimafia nella sua relazione ha analizzato i rapporti tra organizzaz­ioni pugliesi e campane
Indagini La direzione investigat­iva antimafia nella sua relazione ha analizzato i rapporti tra organizzaz­ioni pugliesi e campane

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