Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Juan Pablo Richter e «98 segundos», un film sul tempo
Dopo il labirintico notturno viaggio nella Roma apocalitticam, offerto agli spettatori di «Registi fuori dagli Sche(r)mi» dall’ultima opera di Abel Ferrara, Zeros and Ones, continua l’esplorazione del cinema contemporaneo della rassegna di Luigi Abiusi. Questa volta, si focalizza sul talento boliviano Juan Pablo Richter, tra gi autori sudamericani più promettenti in circolazione, che interverrà stasera alle 20.30 al teatro Kursaal Santalucia con lo stesso Abiusi, Cristina Piccino (Il Manifesto) e Annamaria Gallone, direttrice del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (Fescaaal), storica manifestazione milanese in collaborazione con la quale è realizzato l’appuntamento.
Il regista ha esordito con El rio nel 2018, ma a Bari presenterà la sua opera seconda, 98 segundos sin sombra, commedia drammatica ambientata nella Bolivia degli anni ’80. Protagonista è Genoveva, sedicenne che cerca di sopravvivere ai genitori disperati, al bullismo dei compagni di scuola, alla violenza dei militari e alla droga sempre più presente, grazie a un’acuta ironia e a una fervida fantasia che la trascina in viaggi intergalattici e fughe mistiche. Le ore più piacevoli le trascorre con la nonna, interpretata da Geraldine Chaplin, o con l’adorato fratellino. Un giorno irrompe nella sua vita Hernán, la guida spirituale di sua madre, un giovane straniero arrivato da poco in città che cambierà per sempre la vita dell’adolescente.
«Un film sul tempo e sulla materialità del suo scorrimento - spiega Abiusi - la durata è inscritta dentro l’inquadratura tramutata in uno spazio vivace eppure rigoroso». Nella solitudine della sua adolescenza, scandita in ore e minuti, Genoveva cerca di sopravvivere in un luogo dominato da «droghe e mediocrità», un Paese in rapido cambiamento fra tradizione, narcos, capitalismo e tentativi di riforme sociali e individuali. Ingresso libero fino a esaurimento posti.