Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Radiofarmaci russi Tra Emiliano e FdI è rissa in Consiglio
Il governatore attacca Fratelli d’Italia dopo l’interrogazione sull’accordo con l’azienda Rosatom: «Voi spregiudicati»
Dura invettiva di Emiliano contro FdI. «Siete filo Putin, spregiudicati, irresponsabili e non sapete leggere le carte». Così il governatore dopo la richiesta di chiarimenti sull’intesa tra la Regione e l’azienda russa Rosatom sullo sviluppo di radiofarmaci.
BARI Uno scambio di parole infuocate come non se ne vedeva da tempo in Consiglio regionale. Anzi, più che scambio un’autentica invettiva a senso unico. Il protagonista è stato il presidente Michele Emiliano, il quale si è rivolto al gruppo di FdI apostrofandolo con espressioni come «partito filo Putin», incapace di «leggere le carte», «spregiudicato» e «irresponsabile».
È parso a molti che Emiliano abbia perso le staffe su una richiesta legittima di chiarimenti, sebbene non iscritta all’ordine del giorno della seduta (peraltro dedicata proprio alle interrogazioni). La questione riguarda i rapporti tra la Regione e la società pubblica russa Rosatom, attiva nelle tecnologie nucleari: farmaceutiche ma anche militari. Lunedì il gruppo di FdI aveva diffuso un comunicato e la Regione aveva replicato con un’altra nota, chiarendo che ogni accordo era stato interrotto dopo l’invasione dell’Ucraina.
Emiliano e la presidente dell’assemblea Loredana Capone avrebbero ben potuto obiettare che il tema non era inserito all’ordine del giorno e rinviare il chiarimento ad una risposta scritta, quella che FdI reclama nell’interrogazione depositata ieri. Emiliano ha provato anche a dirlo («risponderò per iscritto») invece l’insistenza di Ignazio Zullo e Francesco Ventola (FdI) hanno fatto cadere Emiliano nella trappola. «Non avere cognizione di ciò che si dice – scatta Emiliano – è indice di spregiudicatezza oppure è un problema di incapacità nell’intuire la realtà dei fatti. State agitando, in un momento delicato, l’idea che la Regione stesse sostenendo il programma nucleare dell’ex Urss, attraverso un programma di ricerca sui radiofarmaci. State scherzando o volete far ridere l’Italia? O volete sostenere che Emiliano stia concependo un programma di nuclearizzazione della Puglia? Voi non approfondite e non approfondire in politica è vietato ed è irresponsabile».
All’invito di FdI di stare sul tema, Emiliano ha riepilogato: c’era un accordo con la città di Mosca per lo sviluppo in Puglia di alcuni radiofarmaci da usare per le Pet e per le cure. Ai tempi dell’accordo, fine 2019, erano già vigenti sanzioni contro la Russia. Che però salvavano le intese scientifiche. «Quando con lo scoppio della guerra – riprende il governatore – la Ue ci ha detto di interrompere anche i programmi di ricerca, abbiamo sospeso tutto. Cosa c’entra la tecnologia per le armi atomiche? Non solo è vietato per legge ma sono pure impediti dai trattati di pace». Da qui, con un salto logico, Emiliano è passato ad accusare FdI di essere un «partito filo-Putin, anche se so che siete divisi al vostro interno».
La replica arriva dopo la seduta. «Nulla risulta agli atti – dicono i consiglieri di FdI – circa la chiusura di questa collaborazione. Emiliano ha preferito attaccarci anziché darci una risposta sensata, accusando FdI di essere un partito filoputiniano e spostando l’oggetto del dibattito su menzogne e insulti anziché su risposte concrete. Il paradosso, però, è che proprio Emiliano ha intessuto in passato rapporti con la Russia, tra foto con le delegazioni russe e carichi di Dpi in arrivo: sia lui a chiarire i rapporti che aveva, soprattutto in periodo covid. I pugliesi devono sapere la verità su ciò che accade in Puglia».
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