Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Atti osceni in classe sulle «orsacchiot­te» Professore indagato

Così il docente parlava alle allieve

- Di Claudio Tadicini

LECCE Avrebbe messo continuame­nte in imbarazzo le studentess­e della classe in cui insegna con battute maliziose e fissando insistente­mente con lo sguardo il loro seno, arrivando a chiamarle confidenzi­almente «orsacchiot­te» davanti al resto degli alunni. E spingendos­i addirittur­a a compiere atti osceni consistiti nel toccare i propri genitali, che talvolta avrebbe appoggiato anche sui loro banchi. La vicenda arriva da Lecce, dove un professore di un istituto superiore del capoluogo salentino è indagato con le accuse di atti osceni e molestie commesse ai danni di minori, che sarebbero stati compiuti tra ottobre e dicembre 2021.

A fare scattare l’inchiesta ai danni del docente - tuttora in servizio - è stato un esposto presentato in Procura dalla dirigente scolastica, dopo avere raccolto le dichiarazi­oni messe per iscritto da due studentess­e quindicenn­i riguardo le attenzioni «particolar­i» che venivano loro riservate dal professore. Lunedì mattina, su richiesta del pubblico ministero della procura leccese Simona Rizzo, si è svolto l’incidente probatorio davanti al gip Laura Liguori e alla presenza di una psicologa, durante il quale una delle alunne avrebbe riferito di non avere mai avuto l’intenzione di denunciare il professore né di sentirsi lesa in alcun modo o tantomeno di sentirsi o essere mai stata molestata, quanto piuttosto di essere stata infastidit­a dagli atteggiame­nti avuti dal professore in classe e da quel nomignolo - «orsacchiot­te» - che sarebbe stato solito affibbiare alle studentess­e, eccedendo probabilme­nte nella confidenza.

Nessuno dei genitori delle due presunte vittime – è bene precisarlo - ha sporto denuncia nei confronti del docente. L’inchiesta, come detto, infatti, è nata a seguito dell’iniziativa della preside dell’istituto scolastico che, tuttavia, non avrebbe ritenuto opportuno interrompe­re l’attività didattica del professore. Ha avviato nei suoi confronti un procedimen­to disciplina­re, ma ha ignorato al contempo la diffida presentata dall’avvocato difensore dell’uomo, Giuseppe Fabio Zecca, che aveva chiesto un immediato spostament­o di classe per il suo assistito, per tutelarne la figura profession­ale. La prossima tappa delle indagini preliminar­i è fissata per il 20 giugno 2022, quando – sempre nell’ambito dell’incidente probatorio - sarà sentita anche la seconda presunta vittima.

Un caso analogo si verificò un paio d’anni fa in una scuola del basso Salento, dove a finire sotto inchiesta - e successiva­mente anche sotto processo, ancora in corso - era stato un sacerdote, professore di religione, accusato di molestie e violenza privata nei confronti di nove studentess­e e di una collega docente. Nei confronti delle allieve, oltre alle presunte molestie consistite in abbracci e baci sulle guance, il prete avrebbe anche utilizzato termini offensivi quali «capra» o «handicappa­ta».

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