Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Atti osceni in classe sulle «orsacchiotte» Professore indagato
Così il docente parlava alle allieve
LECCE Avrebbe messo continuamente in imbarazzo le studentesse della classe in cui insegna con battute maliziose e fissando insistentemente con lo sguardo il loro seno, arrivando a chiamarle confidenzialmente «orsacchiotte» davanti al resto degli alunni. E spingendosi addirittura a compiere atti osceni consistiti nel toccare i propri genitali, che talvolta avrebbe appoggiato anche sui loro banchi. La vicenda arriva da Lecce, dove un professore di un istituto superiore del capoluogo salentino è indagato con le accuse di atti osceni e molestie commesse ai danni di minori, che sarebbero stati compiuti tra ottobre e dicembre 2021.
A fare scattare l’inchiesta ai danni del docente - tuttora in servizio - è stato un esposto presentato in Procura dalla dirigente scolastica, dopo avere raccolto le dichiarazioni messe per iscritto da due studentesse quindicenni riguardo le attenzioni «particolari» che venivano loro riservate dal professore. Lunedì mattina, su richiesta del pubblico ministero della procura leccese Simona Rizzo, si è svolto l’incidente probatorio davanti al gip Laura Liguori e alla presenza di una psicologa, durante il quale una delle alunne avrebbe riferito di non avere mai avuto l’intenzione di denunciare il professore né di sentirsi lesa in alcun modo o tantomeno di sentirsi o essere mai stata molestata, quanto piuttosto di essere stata infastidita dagli atteggiamenti avuti dal professore in classe e da quel nomignolo - «orsacchiotte» - che sarebbe stato solito affibbiare alle studentesse, eccedendo probabilmente nella confidenza.
Nessuno dei genitori delle due presunte vittime – è bene precisarlo - ha sporto denuncia nei confronti del docente. L’inchiesta, come detto, infatti, è nata a seguito dell’iniziativa della preside dell’istituto scolastico che, tuttavia, non avrebbe ritenuto opportuno interrompere l’attività didattica del professore. Ha avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare, ma ha ignorato al contempo la diffida presentata dall’avvocato difensore dell’uomo, Giuseppe Fabio Zecca, che aveva chiesto un immediato spostamento di classe per il suo assistito, per tutelarne la figura professionale. La prossima tappa delle indagini preliminari è fissata per il 20 giugno 2022, quando – sempre nell’ambito dell’incidente probatorio - sarà sentita anche la seconda presunta vittima.
Un caso analogo si verificò un paio d’anni fa in una scuola del basso Salento, dove a finire sotto inchiesta - e successivamente anche sotto processo, ancora in corso - era stato un sacerdote, professore di religione, accusato di molestie e violenza privata nei confronti di nove studentesse e di una collega docente. Nei confronti delle allieve, oltre alle presunte molestie consistite in abbracci e baci sulle guance, il prete avrebbe anche utilizzato termini offensivi quali «capra» o «handicappata».