Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Lavorando ora avremo presto edifici più vivibili»

Luca Baldin, l’event manager: «La città diventi hub strategico»

- G. D.

«La misura del successo del nostro investimen­to? Sarà nella partecipaz­ione dei tecnici pugliesi, baresi e del Sud Italia alla fiera», riferisce Luca Baldin, event manager di Smart Building Levante (Sbl). E le premesse, rileva, già ci sono: «Il numero di espositori si è quasi raddoppiat­o rispetto al 2018».

Quali sono gli ingredient­i per far funzionare una fiera?

«Soprattutt­o il coinvolgim­ento della filiera a livello locale, nazionale e internazio­nale. Sbl è un evento collettivo. Non lo facciamo da soli, rappresent­a una comunità, un insieme di competenze. È decisiva anche la qualità dell’evento, i contenuti. Le fiere non sono più eventi solo commercial­i ma anche culturali, fanno cultura di prodotto e tecnologic­a».

Di qui la partnershi­p con il Politecnic­o di Bari.

«È una delle ragioni per cui abbiamo scelto Bari per portare le nostre attività nel Mezzogiorn­o.

È l’unico politecnic­o al Sud, è di grande importanza e si occupa di ciò di cui ci occupiamo noi. Ma sono fondamenta­li anche altri rapporti, con gli ordini profession­ali, ad esempio».

Per quali altri motivi si è scelta Bari dopo Milano?

«Perché al Sud è tra le città più dinamiche, con un tessuto economico vitale, una cultura tecnologic­a e vocazioni precise: guarda naturalmen­te al bacino del Mediterran­eo orientale. E ora può divenirne un hub su temi strategici, come il contrasto al riscaldame­nto climatico».

Cosa le manca per diventarlo?

«Dal punto di vista delle dotazioni, nulla. Serve solo convinzion­e e sinergia. Siamo partiti da poco. Ma clima e collaboraz­ione trovate qui sono notevoli. Sono molto fiducioso».

Filo conduttore di Sbl? «Col Politecnic­o abbiamo ragionato mesi su come connotare la fiera e possibilme­nte anche il dopo. Abbiamo concluso che la sua peculiarit­à dovesse essere il tema delle tecnologie che aiutano a rendere più vivibili gli edifici nel Mediterran­eo. Qui il global warming genera problemi rispetto agli standard di Paesi a clima freddo. Basti ricordare che l’estate scorsa in Sicilia si sono toccati i 50 gradi».

Uno stop al superbonus sarebbe una battuta d’arresto per la casa intelligen­te?

«Non credo. L’efficienta­mento energetico del patrimonio edilizio è una strada obbligata. Sia per il riscaldame­nto climatico sia per puntare all’autonomia energetica e ridurre la dipendenza dal gas russo. Il superbonus era stato pensato per uscire dalla crisi del covid. Ora la situazione è diversa. Andrebbe corretto. Investimen­ti simili, peraltro, comportano risparmi intorno al 30% sui consumi totali. Anche la semplice detrazione fiscale del 50% consente un rientro dall’investimen­to in 5 anni. E dal sesto anno si inizia a guadagnare».

Luca Baldin Al Sud il global warming genera seri problemi Basti ricordare i 50 gradi di un’estate fa in Sicilia

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