Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Biagio Putignano: «La mia opera per le tabacchine»
Le fiamme e la tragedia. Quattro operaie muoiono nel giro di pochi minuti, quando il 13 giugno 1960 un incendio divampa in una fabbrica di lavorazione del tabacco a Martano, nel cuore del Salento. Un’altra verrà a mancare nel gennaio del 1962, dopo una serie di lunghi ricoveri. Epifania Cucurachi, invece, resiste solo un mese: troppo forte l’intossicazione subita durante il rogo. Carmelo e Antonio, i suoi due figli, allora avevano solo 7 e 2 anni. E oggi porteranno la loro testimonianza in occasione della «prima» dell’opera musicale che ricorda quell’avvenimento. S’intitola Ndàliso Misciamèra, che in dialetto griko significa «è suonato mezzogiorno». L’ha scritta Biagio Putignano, compositore salentino di Carmiano che da oltre vent’anni insegna composizione a Bari ed è un autore regolarmente in programma nelle città europee con le sue creazioni musicali avanguardistiche.
L’appuntamento di stasera è alle ore 21 nel Circolo Unione di Bari per la 56esima stagione del Coretto, storica associazione musicale del capoluogo, e sarà preceduto da un’introduzione all’ascolto di Raffaele Pellegrino. Il lavoro, del quale Putignano firma anche la regia, è un’opera breve in un atto e tre scene che viene presentata in forma semi-oratoriale su testo di Paola Ciarlantini in italiano e, per l’appunto, in griko, interpreti il mezzosoprano Jasmin Ungaro, il soprano Rosa Angela Alberga, il baritono Michele Dispoto e il Coro femminile Sol’o Canto accompagnati dalla pianista Sara Moro.
«Per questo lavoro ho cristallizzato i tratti ritmici della musica popolare e li ho completamente rinnovati attraverso tecniche di composizione che spaziano da Messiaen alla metrica autosegmentale legata al linguaggio parlato», racconta Putignano, che della tradizione preferisce «non custodirne le ceneri, ma alimentarne il fuoco», sia in termini musicali che di memoria. «Credo, infatti conclude il musicista, nato nello stesso anno della tragedia di Calimera - sia necessario recuperare l’idea di compositore come testimone sociale, una strada necessaria per prendere consapevolezza del proprio tempo». Info e prenotazioni 339.666.9049.