Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Non solo infrastrutture, ma stessi servizi del Nord»
La ministra Carfagna: «Abbiamo cancellato un principio odioso»
«Per la prima volta cancelliamo l’odioso principio della spesa storica che ha alimentato anno dopo anno discriminazione e diseguaglianza». È quanto dichiara il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, nel corso vertice di Sorrento. Il ministro sottolinea, come proprio a causa di tale sistema, i comuni del Mezzogiorno siano rimasti per lungo tempo penalizzati sul fronte del servizi, basti pensare agli asili nido.
SORRENTO «Dimenticatevi il Sud che è esistito fino a ieri. Ne sta nascendo un altro, più giusto, più moderno, più efficiente, più europeo, più collegato, capace di offrire pari dignità ai suoi cittadini, ma anche di attrarre investimenti nazionali e internazionali».
Si ritrova al centro dell’attenzione Mara Carfagna che assiste alla consacrazione del proprio ruolo istituzionale di ministro del Sud e della Coesione territoriale. Davanti a lei, nel giardino di Villa Zagara a Sorrento, siedono il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Mario Draghi e la terza carica dello Stato, il presidente della Camera Roberto Fico. Avverte l’importanza del momento. E lo dice senza mezzi termini. «Mentre questa mattina aspettavo il vostro arrivo, pensavo che non c’è nulla di più bello per una donna del Sud, nata e cresciuta nell’Italia del Sud, che conosce l’orgoglio ma anche la fatica di essere meridionale, della possibilità di poter lavorare concretamente per la propria terra». In collaborazione con The European House Ambrosetti, Carfagna ha messo a punto una nuova idea di Mezzogiorno, una road map del riscatto. Chiarisce subito: «Oggi siamo qui per dire che una stagione è chiusa. Oggi si apre un’altra stagione. Se siamo qui, non è per l’ennesimo convegno “a tema” sul Sud, ma per marcare l’inizio di quella stagione che si è aperta nel 2021, grazie alle ingenti risorse provenienti dall’Unione europea. E il cambio di marcia si può ricondurre a un preciso momento, come ricorda Carfagna. «C’è un “prima” e un “dopo” la data del 30 aprile 2021, quando il nostro Piano di ripresa e resilienza è stato presentato all’Europa».
La novità è questa: «Per la prima volta, il tema dei divari territoriali è stato posto non come rivendicazione di una parte del Paese contro l’altra, ma come “questione nazionale”, come urgenza nazionale». Entra nel merito. «Per la prima volta abbiamo vincolato al Sud all’interno del Pnrr una quota percentuale di investimenti superiore rispetto alla popolazione residente e rispetto al Pil prodotto: il 40 per cento del totale delle risorse territorializzabili, circa 82 miliardi di euro. Non sono numeri scritti sulla carta, ma sono in alcuni casi cantieri già aperti, come quelli sulla linea ferroviaria NapoliBari, o sulla Palermo-MessinaCatania, o l’importante intervento nel porto di Gioia Tauro. O cantieri che apriranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, come i tanti investimenti infrastrutturali nelle Zone economiche speciali».
Non solo infrastrutture. Il ministro ribadisce l’impegno per la creazione di decine di ecosistemi dell’innovazione, per irrobustire la sanità del Sud, il sistema d’istruzione, la digitalizzazione della Pubblica amministrazione.
«Per la prima volta - spiega cancelliamo l’odioso principio della “spesa storica” che ha alimentato, anno dopo anno, discriminazione e diseguaglianza. Un principio in base al quale, per esempio, un comune come Giugliano, con 120mila abitanti, ha le risorse per un solo asilo nido e un solo assistente sociale, mentre una città lombarda delle stesse dimensioni di Giugliano — per esempio, Monza — ha le risorse per 8 asili nido e 32 assistenti sociali. Bene, grazie all’approvazione e al finanziamento in Legge di Bilancio del primo Livello Essenziale delle Prestazioni per gli asili nido e gli assistenti sociali, al quale abbiamo aggiunto quello per il trasporto scolastico degli studenti con disabilità, da qui al 2027 Giugliano avrà le risorse per assumere gli stessi assistenti sociali e per aprire gli stessi asili nido di Monza. Questo varrà per Potenza, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania, varrà per Napoli. «Il Sud - aggiunge - è una realtà più viva e competitiva di quello che si crede. Basti pensare che è al quarto posto per l’export di hi-tech nel Mediterraneo».