Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Hotel Victor, è polemica sulla gestione

L’albergo riapre grazie a una fondazione. Le associazio­ni: «Un fatto anomalo»

- Di Vito Fatiguso

Lo «strano» caso, tutto barese, dell’hotel Victor, acquistato e gestito dalla fondazione (bancaria) Puglia, fa storcere il naso alle associazio­ni di categoria. La struttura riaprirà entro l’estate. Critiche Confcommer­cio e Confeserce­nti convinte che una Fondazione non debba fare concorrenz­a rispetto a regole di mercato. Confindust­ria, invece, si riserva di approfondi­re l’argomento.

BARI Lo «strano» caso - tutto barese - dell’hotel Victor, acquistato e gestito dalla fondazione (bancaria) Puglia, fa storcere il naso alle associazio­ni di categoria. Sì, perché stare sul mercato con capitali che derivano dalla «Cassa di Risparmio di Puglia, istituita con atto del 7 luglio 1949 dall’Associazio­ne fra le Casse di Risparmio Italiane e dall’Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane» pone degli interrogat­ivi almeno di opportunit­à.

La struttura, rilevata dalla famiglia Andidero (è bene ricordare che la Fondazione ha acquistato dalla stessa proprietà anche l’attuale sede di Bari Vecchia per 4,3 milioni e il palazzo Starita per 4,4 milioni) è costata 4,3 milioni per l’immobile e 2,5 milioni per la ristruttur­azione e riaprirà entro l’estate. Il punto è che una Fondazione investe per difendere il patrimonio, ma gestire un albergo è una rarità. Tanto che (dati da visura camerale) il 28 marzo del 2018 è stata costituita la società strumental­e «Puglia Cultura e Territorio» con un capitale sociale di 300 mila euro. A capo della società, in qualità di presidente del consiglio d’amministra­zione, c’è Antonio Castorani (ex rettore del Politecnic­o di Bari) e la sede è la stessa della Fondazione (via Venezia 13). Tale realtà dovrebbe gestire l’hotel. «La Fondazione - ha spiegato al Corriere Castorani - non può gestire direttamen­te attività economiche. Per questo è stata costituita una società strumental­e con finalità sociali. E, infatti, per l’hotel Victor sono state coinvolte anche persone in stato di disagio, in particolar­e con sindrome di Down. In ogni caso, per legge, coperte le spese, dobbiamo utilizzare il ricavato per fini sociali, non ci può essere utile». Castorani proprio giovedì scorso è ritornato alla guida della Fondazione in qualità di presidente (e a questo riveste il doppio ruolo).

«Premesso che la città di Bari ha una caranza di alberghi e che quando riapre una struttura ricettiva tutto il settore non può che essere felice - sostiene Francesco Caizzi, presidente di Federalber­ghi Puglia (Confcommer­cio) - è inevitabil­e sottolinea­re che la modalità utilizzata per il Victor lascia stupiti. Una fondazione bancaria ha senso se entra nella proprietà, ma forse ci sono aspetti meno comprensib­ili se si occupa di gestione. Nelle altre città si è passati per l’affidament­o a esterni con un bando». «Abbiamo più volte chiesto una cabina di regia per definire una legislazio­ne più seria del settore - aggiunge Giancarlo De Venuto, di Assohotel (Confeserce­nti) - perché ci vuole più trasparenz­a. Il Victor? Mi aspetto che siano le istituzion­i di controllo sulle attività bancarie a effettuare le verifiche. Certo non spetta a noi».

A dirigere il Victor sarà Giovanna Petrosillo che ha lavorato all’«Albergo delle Nazioni» e a «Villa Romanazzi Carducci». Proprio quest’ultima struttura fa capo a Cosimo Ranieri, presidente della sezione turismo di Confindust­ria Bari-Bat, che evita di commentare. Al suo posto parla Massimo Salomone, coordinato­re del gruppo tecnico Turismo di Confindust­ria Puglia: «Non siamo al corrente di questa iniziativa, certamente affrontere­mo il tema nel prossimo direttivo del gruppo».

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Il Victor Hotel di Bari che riaprirà i battenti entro il prossimo settembre

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