Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Mafia, ergastoli definitivi per l’omicidio di Nicola Lorusso

Il fatto nel 2015 nel quartiere San Girolamo. Gli autori furono Leonardo Campanale e Gianfranco Caputi

- Lu. Pe.

BARI Sono diventate definitive le pene all’ergastolo per Leonardo Campanale di 52 anni e Gianfranco Caputi di 36 anni accusati dell’omicidio di Nicola Lorusso, 59 anni, assassinat­o a Bari l’11 gennaio del 2015.

Gli agenti della squadra mobile di Bari hanno eseguito un ordine di carcerazio­ne disposti dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari dopo che le condanne sono diventate definitive. Campanale, ritenuto al vertice dell’omonimo clan locale, è detenuto per associazio­ne mafiosa nel carcere di Asti. Il suo braccio destro, Caputi che era agli arresti domiciliar­i dopo essere stato coinvolto nell’operazione di polizia, dello scorso anno, «Vortice-Maestrale», è andato al carcere di Foggia.

Secondo quanto emerso dalle indagini l’omicidio di Lorusso, detto «il ciuccio» maturò nell’ambito della rivalità tra le organizzaz­ioni criminali che, tra il 2012 e il 2015, erano in guerra per il controllo delle attività illecite al quartiere San Girolamo: in particolar­e per il predominio del traffico e lo spaccio di sostanze stupefacen­ti, le estorsioni a commercian­ti e imprendito­ri edili.

L’11 gennaio del 2015, Lorusso fu ucciso con undici colpi di kalashnino­v mentre era in compagnia della moglie vicino la pineta di San Francesco. Un omicidio messo a segno per vendicare il delitto di Felice Campanale, padre di Leonardo, ammazzato nell’agosto del 2012 su ordine, secondo gli inquirenti, di Umberto Lorusso, figlio di Nicola.

In quel periodo nei quartieri più popolari di Bari si è rischiato una nuova feroce faida di mafia, per fortuna bloccata dalle forze dell’ordine.

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In prima linea Agenti di polizia

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