Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Identità Golose, scuola itinerante Prossimo passo, una Academy
Cristina Bowerman, Marco Pedron di Cracco in Galleria, Mariella Caputo, il pastrychef Andrea Tortora, Alessandro Pipero. Sono solo alcuni dei nuovi protagonisti della seconda giornata con Identità Golose in Puglia prevista il 30 e il 31 maggio a Margherita di Savoia nell’Istituto Aldo Moro.
La scorsa settimana l’Istituto Majorana di Bari è stato il primo dei contenitori scelti da Pugliapromozione per avviare il viaggio formativo brandizzato Identità Golose. Dal palco del Majorana, Paolo Brunelli, gelatiere di fama internazionale, si è rivolto alla platea di studenti degli istituti alberghieri chiedendo loro quale fosse il presidio Slow Food legato alla mandorla. Il silenzio imbarazzato di intere classi ha sancito quello che è il grande bisogno di una formazione culturale prima di tutto nell’offerta scolastica che prepara i cuochi del futuro. Ma tranquilli, accade in Puglia come in altre regioni.
Gli studenti sono i prossimi cuochi e uomini di sala ma prima ancora di immaginare per loro un futuro di toque bianca o parannanza, sarebbe importante riportarli a una motivazione profonda. «Bisogna essere consapevoli del duro lavoro che c’è in cucina ed essere pronti a quella ricerca della felicità – ha dichiarato lo chef due stelle Michelin Paolo Airaudo arrivato a Bari direttamente da San Sebastian – perché chi sceglie questo mestiere ne fa una scelta di vita». La Puglia è sempre più destinazione per l’enogastronomia ed è per questo che nelle intenzioni della Regione, come annunciato dall’assessore al Turismo Gianfranco Lopane, «questo progetto è solo un primo passo che ci porterà a realizzare una Academy, perché sul mercato bisogna formare figure professionali altamente specializzate. L’idea è quella di specializzare sempre più l’offerta e spingersi verso l’alta professionalizzazione dei servizi dell’accoglienza».
Ed è arrivato da Paolo Marchi, ideatore di Identità Golose con Claudio Ceroni, lo stimolo ai giovani ai quali ha ricordato che «non basta il talento, ma dovete impegnarvi» e magari, chissà, qualcuno di loro prima o poi scoprirà che la mandorla di Toritto è solo uno dei ventitrè presidi Slow Food di cui la Puglia va orgogliosamente fiera.