Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emiliano chiama gli altri governatori «Sì ad un coordinamento per il Sud»
Il presidente pugliese torna a guidare la battaglia delle Regioni anche sui fondi della sanità
De Luca non c’è, assente «per sopraggiunti impegni». Ma è il pugliese Michele Emiliano a menare le danze del panel tra i governatori meridionali nell’ambito del forum Verso Sud organizzato a Sorrento dal ministro Mara Carfagna. «Siamo pronti a costruire un coordinamento tra le Regioni meridionali. Come succede al Nord, dove l’Emilia Romagna gioca di sponda con Regioni di diverso colore politico».
Orfano del campano Vincenzo De Luca, che dà forfait all’ultimo minuto, il forum dei governatori del Mezzogiorno, nell’ambito della due giorni ‘Verso Sud’ di Sorrento, offre comunque spunti interessanti. Tra i protagonisti il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. «Siamo pronti – annuncia a costruire un coordinamento serio delle Regioni del Sud perché al Nord già di fatto esiste. L’Emilia Romagna gioca di sponda con altre Regioni settentrionali di diverso colore politico». Rivendica Emiliano: «La Puglia è la regione italiana che spende di più e meglio i fondi europei, ma voglio anche ricordare che quando abbiamo proposto un sistema condiviso tra le regioni del Sud siamo stati mitragliati. Io mi sento più appartenente al mio territorio e al Sud piuttosto che al mio partito. E quindi basta con la scusa che noi del Sud non siamo capaci di fare il nostro lavoro». Il governatore ritorna anche sul sistema di ripartizione dei fondi della sanità. «Quando le regioni del Mezzogiorno erano più popolose, quelle del Nord chiesero che le risorse non venissero assegnate secondo il criterio puramente proporzionale, ma che si tenesse conto anche dell’età degli assistiti. Ora che la popolazione è diminuita vorrebbero tornare alla ripartizione procapite. In ogni caso, risultiamo svantaggiati». All’incontro hanno preso parte anche i presidenti del Molise, Donato Toma, dell’Abruzzo, Marco Marsilio, della Calabria, Roberto Occhiuto e della Sicilia, Nello Musumeci.
La giornata inizia presto. «Il
Pnrr da solo non basterà per colmare il divario tra Nord e Sud». Mantiene i piedi per terra il ministro dell’Economia, Daniele Franco. Durante il suo intervento di apertura della seconda e ultima giornata di «Verso Sud», promosso dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, l’economista fa professione di realismo, riconoscendo, comunque, che il Piano rappresenta «un’opportunità nuova» che dovrà però essere accompagnata dalla «spesa» delle risorse con una capacità «adeguata» di realizzare i progetti. Franco, in realtà, specifica la tempistica della prospettiva indicata venerdì dal premier Mario Draghi. In ogni caso, sottolinea il ministro, «il ritardo del Mezzogiorno non si potrà riassorbire nei sei anni del Piano» e che bisogna «guardare a un periodo più lungo». Si tratterà di mettere in rete le risorse disponibile perché «dietro ogni intervento del Pnrr deve esserci una filiera da attivare». Tra i fattori che determinano il divario, Franco cita la qualità dei servizi pubblici e la formazione dei giovani.
Sul ruolo della pubblica amministrazione si sofferma, invece, il ministro competente Renato Brunetta. «Un balzo nella trasparenza e nell’efficienza della Pa avrebbe effetti ancora più incisivi nel Mezzogiorno: il deciso investimento in capitale umano pubblico, che abbiamo inaugurato ormai da un anno, aumenta la produzione di beni relazionali, la qualità delle istituzioni e dei servizi, l’efficacia degli investimenti e l’esigibilità dei diritti: aiuta a viaggiare verso un nuovo Sud». Le conclusioni sono affidate al ministro Carfagna. «Spero che questo appuntamento diventi un’occasione stabile di discussione e verifica. Auspico di aver creato un luogo dove impresa e business community possano scambiarsi esperienze».