Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Caporalato, tante facce e dieci proposte
Domani a Roma la presentazione di uno studio promosso da tre istituzioni
BARI Dieci tesi contro il caporalato: per capire e per contrastare il fenomeno, esperienza che non riguarda solo l’agricoltura e non è ristretto solo al territorio italiano. Le 10 tesi sono il frutto di un intenso lavoro di studio e ascolto svolto dall’associazione romana Vittorio Bachelet (nata nel 1981 per iniziativa dei colleghi di Bachelet, componente del Csm, assassinato dalle Brigate rosse), dall’università del Salento e dalla fondazione Don Tonino Bello. Domani pomeriggio le dieci tesi saranno illustrate a Roma, nell’auletta dei gruppi parlamentari, alla presenza del presidente della Camera, vari ministri e alti magistrati.
La prima tesi, fondamentale, riguarda la natura del fenomeno. Non è corretto, si sostiene, parlare di caporalato «come se l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro» rappresentassero «un fenomeno omogeneo». Per cui, più correttamente si dovrebbe parlare di «caporalati» essendo molte le forme e i luoghi in cui il fenomeno si dispiega. Accanto allo sfruttamento del lavoro agricolo, si individuano nuove forme di caporalato nella consegna del cibo a domicilio (come attestato dal tribunale di Milano nell’ottobre del 2021), nell’edilizia, nella logistica, nell’editoria (dove molti giovani cronisti sono sottoposti a pratiche di sfruttamento). Il caporalato in agricoltura è diffuso anche in Spagna, Grecia e Francia. In Germania nel comparto della macellazione delle carni. La ricerca suggerisce di condividere e diffondere le migliori pratiche investigative e di repressione del fenomeno. E anche di riportare alla legalità «i servizi resi dall’economia criminale»: basti pensare ai trasporti e alle politiche abitative. Il rapporto invita anche a rendere «più equi» i prezzi e a diffondere i contratti di filiera tra le aziende: in modo che le imprese riconoscano più facilmente la giusta remunerazione ai lavoratori.
All’incontro romano interverranno il professor Renato Balduzzi (associazione Bachelet), il rettore Fabio Pollice (UniSalento) e il cardiologo Giancarlo Piccinni (fondazione don Tonino Bello).