Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Vincolati gli archivi e la biblioteca di casa Manni
Dichiarati beni culturali «di interesse storico particolarmente importante»
Il ministero della Cultura ha emanato una «Dichiarazione di interesse storico particolarmente importante» nei confronti della casa editrice Manni, del suo archivio e della biblioteca personale dei fondatori, Piero Manni (scomparso 76enne nel 2020) e sua moglie Anna Grazia D’Oria. Si tratta di un provvedimento formale che riconosce la sussistenza dell’interesse culturale dei beni mobili o immobili, disciplinato dal Codice per i Beni culturali e del paesaggio. Gli archivi della famiglia e della casa editrice sono divenuti a tutti gli effetti beni culturali, sottoposti alla normativa di tutela prevista dal relativo Codice, dopo un’istruttoria accurata che ha comportato una serie di sopralluoghi alla casa editrice e all’abitazione dei suoi fondatori.
Il provvedimento di dichiarazione dell’interesse storico è emanato, su proposta della Soprintendenza archivistica, dalla competente Direzione regionale per i beni culturali. Lo spostamento, il trasferimento e lo scarto, così come il riordinamento, l’inventariazione, il restauro e la riproduzione fotografica o digitale degli archivi dichiarati di interesse storico devono essere autorizzati dalla Soprintendenza archivistica.
Nel caso specifico, il soprintendente ai Beni archivistici e bibliografici della Puglia e Basilicata, Cosimo Raffaele Pittella, illustrerà le motivazioni del riconoscimento durante la prossima presentazione leccese del libro postumo di Piero Manni, Millanta facce, in programma ai Cantieri Koreja giovedì 26 maggio (ore 18.30), alla quale interverranno anche Antonio Errico, Angelo Salento e Salvatore Tramacere.
Piero Manni era nato il 19 maggio 1944 a Soleto ed è scomparso il 22 maggio 2020 a Lecce. La sua casa editrice ha sede a San Cesario di Lecce. In pratica, la sua intera esistenza è stata legatissima alla sua terra, il Salento, ma non certo nel segno della celebrazione identitaria e campanilistica della «piccola patria». Al contrario, l’impegno di editore l’ha portato a creare canali di comunicazione e di scambio culturale con il resto d’Italia, fino a fare della Manni editrice un marchio noto a livello nazionale. Accanto all’attività di editore (e a quella politica: fu anche consigliere regionale per Rifondazione comunista), Piero Manni scriveva e curava la realizzazione di volumi antologici e riedizioni. Millanta facce è un volume assemblato con alcuni dei suoi tanti testi sul Salento. Dopo la presentazione di Lecce, il libro sarà presentato anche a Terlizzi (libreria Un Panda sulla Luna, all’interno del Mat, ore 20) il 28 maggio da Nichi Vendola e Raffaele Gorgoni.