Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il calcio giocato in punta di dito Barletta riscopre il subbuteo
All’asta la foto della squadra che fu promossa in B nella stagione 1986/87
BARI Negli anni Settanta era un gioco amatissimo e condiviso. Oggi il subbuteo torna a riscuotere appeal. E con queste premesse l’evento in programma giovedì a Barletta promette di essere un momento di sport tutt’altro che secondario. Dopodomani la società Subbunker – Subbuteo Club Barletta, in accordo con l’Asd Barletta 1922 protagonista della promozione in serie D, darà infatti il via a un’asta benefica che unisce il mondo del calcio giocato con i piedi, a quello «calciato con le mani». In palio c’è la riproduzione fedele realizzata dall’artista Antonio Pisani della squadra biancorossa che nella stagione 1986/87 ottenne la promozione in serie B. Fu, quello, un evento storico, che oggi sarà accompagnato dagli autografi dei nuovi campioni. Anche perché, a distanza di 25 anni, in città nessuno vuol mettere un limite ai sogni. È stata una stagione meravigliosa per i tifosi barlettani. Prima una cavalcata semplicemente trionfale per ottenere il primato nel girone A di Eccellenza, poi la vittoria nella finalissima contro il Martina per accedere in D dalla porta principale. Dulcis in fundo, il successo di coppa Italia contro il Salsomaggiore. Tutto questo, quasi come un segno del destino, nell’anno in cui si festeggia il centenario del club. «Il ricavato – spiega Francesco Giannini, presidente della società organizzatrice – sarà devoluto in beneficenza all’associazione di volontariato Le Mani del Soccorso, ma rappresenta anche un modo per onorare il Barletta e far conoscere il subbuteo».
Passione, manualità, colpi di classe. Sono tra gli elementi tipici di un gioco da tavola che fondamentalmente non conosce età, caratterizzato dalla riproduzione fedele, seppur in miniatura, dei 22 calciatori in campo. Si gioca undici contro undici, «in punta di dito». Tutt’altro che semplice, quasi un tocco di magia. «Nel Tennis Village di Barletta – prosegue Giannini – abbiamo installato quattro tavoli e a breve ce ne sarà un quinto. Dal 2021 abbiamo deciso di tornare a giocare, ottenendo ottimi riscontri. Al momento siamo una quindicina e con noi ci sono anche tre junior, persino tre persone di Andria. Ci piacerebbe che il subbuteo diventasse una bella abitudine per i più piccoli, diventando un’alternativa, per capirci, ai videogame. Un modo diverso di esibire la propria passione per il calcio».
Barletta non è l’unica patria pugliese del subbuteo, che gode di realtà di spicco soprattutto a Bari, ma anche a Lecce, Brindisi, Taranto, Gioia del Colle. Un movimento in espansione e che punta a fare sempre più proseliti. «Ci autotassiamo con cinque euro al mese, ci divertiamo. Disputiamo tornei interni – dice ancora Giannini – e per tre volte all’anno andiamo a Bari per unirci a loro e promuovere assieme il nostro sport». Giovedì sarà però la Club House del Tennis Village Pietro Mennea di Barletta il centro del mondo. Davanti a una rappresentanza della squadra neopromossa, saranno applauditi anche questi campioni di un calcio speciale, con dimensioni in scala ma emozioni di grandezza reale. Un calcio dove si può far gol e, letteralmente, toccare il cielo con un dito.
Giannini
Sarebbe bello che diventasse una bella abitudine per i più piccoli in alternativa ai videogame