Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ucciso dinanzi al carcere Il delitto in un video
Foggia, Alessandro Scrocco era recluso in semilibertà
C’è un video dell’omicidio di Alessandro Scrocco, il detenuto ucciso l’altra sera a Foggia con quattro colpi di fucile mentre rientrava in carcere. Il delitto è stato ripreso da una telecamera del penitenziario. Scrocco stava scontando 15 anni di carcere per omicidio. Il sindacato di polizia penitenziaria lancia intanto l’allarme sicurezza sul carcere.
FOGGIA Mentre sta parcheggiando l’automobile a retromarcia un uomo compare da dietro, si avvicina al finestrino del conducente e spara con un fucile. Sono le immagini dell’omicidio di Alessandro Scrocco, il detenuto in semilibertà di 32 anni, ucciso l’altra sera a Foggia a pochi metri dal carcere: immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza dello stesso istituto di pena. L’omicidio è avvenuto in via della Casermette alla periferia di Foggia e di certo il killer conosceva le abitudini di Scrocco che, ogni sera tornava a dormire nella sua cella. A pochi metri dalla Nissan di colore scuro, al cui interno è stato trovato il corpo del 32enne, gli agenti della squadra mobile hanno repertato quattro bossoli di fucile.
E sono anche quattro gli stub, l’esame che serve per verificare la presenza di polvere da sparo su corpo e indumenti, eseguiti dagli investigatori: una decina, invece, le perquisizioni effettuate nel corso delle prime indagini.
Chiara la dinamica dell’omicidio, ripresa integralmente dalle telecamere di video sorveglianza. Scrocco, alle 20.45, arriva a bordo della sua Nissan nei pressi del carcere e a retromarcia inizia la manovra di parcheggio. In quegli stessi istanti si vede la figura di una persona che accovacciata cammina dietro le auto parcheggiate: raggiunto il finestrino del conducente punta il fucile e spara quattro volte. Poi sale su un’automobile, che attendeva a motore acceso a pochi metri dalla Nissan della vittima, e fugge.
Scrocco stava scontando una pena per un omicidio messo a segno nel 2010 quando uccise un 19enne, Roberto Speranza, dopo un litigio. La notte di Capodanno Scrocco, durante i festeggiamenti aveva sparato in strada con un fucile a canne mozze, colpendo l’auto e il portone di ingresso dell’abitazione della famiglia di Speranza. Tra i due ci fu un litigio proseguito, poi, il due gennaio quando Scrocco incontrò Speranza vicino alla chiesa Sacro Cuore al rione Candelaro sparandogli due colpi di pistola calibro 9: Speranza morì poco dopo il ospedale. Nell’aprile del 2011 Scrocco venne condannato, in primo grado, a 19 anni di reclusione: pena ridotta poi in Cassazione a 15 anni.
Dal luglio del 2020 Scrocco godeva del regime di semilibertà e stava scontando gli ultimi anni attraverso i servizi sociali: quasi tutti i giorni al Banco Alimentare e due pomeriggi a settimana – il martedì e il giovedì – faceva volontariato alla parrocchia di Gesù e Maria in piazza Giordano. Ogni sera poi tornava a dormire in carcere. Al momento tutte le piste investigative sono battute dagli inquirenti anche se la vittima pare non avesse alcun collegamento con la criminalità organizzata locale. Un omicidio, il secondo in città dall’inizio dell’anno, che preoccupa per le sue modalità, come ha rimarcato anche il senatore Marco Pellegrini della Commissione Antimafia.
La dinamica
Il killer ripreso dalle telecamere ha sparato quattro volte. Poi è salito su un’auto con il motore acceso a pochi metri dalla vettura della vittima ed è fuggito a grande velocità