Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Villette abusive sulla costa Scattano 17 sequestri
Blitz a Diso Marittima, nel Salento: 35 indagati Alcuni immobili costruiti nel parco Otranto-Leuca
Villette e case vacanza abusive realizzate sulla costa, in uno dei luoghi più suggestivi della Puglia come il parco Otranto -Leuca, a pochi passi dalla cala dell’Acquiaviva di Marittima. È quanto scoperto dai carabinieri forestali, che hanno eseguito 17 sequestri. Sono 35 gli indagati a Lecce.
LECCE Trentacinque persone sono indagate dalla procura di Lecce con l’accusa di lottizzazione abusiva, per avere realizzato ville e case-vacanza a pochi passi da uno dei più belli e suggestivi luoghi della costa adriatica del Salento, la «Cala dell’Acquaviva» di Marina di Marittima, il fiordo nordico circondato da un paesaggio mediterraneo, divenuto negli anni una delle principali attrazioni naturalistiche della Puglia.
Partite due anni fa dopo una segnalazione anonima, le indagini condotte dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Lecce, coordinate dal pubblico ministero Maria Vallefuoco, hanno portato ieri al sequestro preventivo di 17 lotti (agli undici indicati nel decreto di sequestro ne sono stati sequestrati d’iniziativa altri 6), sui quali erano in fase di realizzazione gli immobili.
Il blitz dei Forestali è scattato in località «Marina dell’Aia», nel comune di Diso, ed ha interessato un’area di circa 25.000 metri quadri, che si estende su un declivio naturale che affaccia sulla famosa «Cala dell’Acquaviva» e degrada verso il mare, con pendenze in alcuni tratti del 2030 percento. Le indagini si sono concentrate, oltre che su attente analisi della vincolistica che caratterizza l’area, anche sugli iter procedurali amministrativi adottati ai fini della pianificazione territoriale e al conseguente rilascio dei vari permessi di costruire.
Stando a quanto ricostruito sinora dagli investigatori, infatti, sembrerebbe che i responsabili dell’Ufficio tecnico comunale del Comune di Diso abbiano proceduto al rilascio dei vari permessi di costruire sulla base di un piano particolareggiato – denominato anch’esso «Marina dell’Aia» che sarebbe stato inficiato dall’assoluta assenza degli atti presupposti e prescritti per legge. Come il parere paesaggistico - rilasciato dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Lecce – oppure la sottoposizione dello stesso piano particolareggiato alla procedura di valutazione ambientale strategica (la cosiddetta Vas). La quasi totalità delle opere realizzate in modo ritenuto abusivo, inoltre, presentava irregolarità in quanto realizzate mediante riporti e sbancamenti non autorizzati o non autorizzabili nell’area, sottoposta ad una serie di vincoli.
Non solo. Dagli accertamenti eseguiti dai militari Forestali e dalla procura leccese, infatti, risulterebbe che i permessi di costruire siano stati rilasciati anche in zone ricadenti nel Parco naturale regionale «Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase», in cui sono regolamentate ed autorizzate al suo interno le sole attività agricole, forestali e pastorali. E dove vige, peraltro, il divieto assoluto di edificazione e di mutamento della destinazione dei terreni. A pochi giorni dalla pubblicazione della relazione annuale della Regione Puglia sugli abusi edilizi, dove il Salento si conferma la provincia più colpita dal fenomeno, il blitz di ieri appare dunque come un’immediata risposta delle forze dell’ordine per contrastare le continue aggressioni al territorio e fare in modo che quest’ultimo possa abbandonare, nel più breve tempo possibile, quel suo scoraggiante primato.