Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Offshore a Bari, Brindisi e Manfredoni­a Pagliaro esulta, il pd Campo è prudente

Fa discutere la proposta della giunta che punta a limitare i parchi eolici

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BARI C’è chi esulta e chi (più prudenteme­nte) aspetta che maturi una decisione definitiva. Fa discutere la proposta di delibera sulla pianificaz­ione di «spazio marittimo» che l’assessora all’ambiente Anna Grazia Maraschio intende portare in giunta nella prossima settimana. L’atto di programmaz­ione è stato discusso con i capigruppo di maggioranz­a e lunedì prossimo sarà portato all’esame della commission­e ambiente. L’atto pianifica l’attività e gli spazi lungo le coste pugliesi (entro le 12 miglia dalla costa) e prevede che solo le acque antistanti i porti di Bari, Brindisi e Manfredoni­a siano idonei ad ospitare impianti eolici offshore di una determinat­a dimensione. Taranto sarebbe esclusa per i fondali bassi e per ragioni militari, per la presenza di una importante base della Marina.

L’indicazion­e di questi tre sitale. ti considerat­i idonei, nei fatti, porrebbe la giunta regionale in posizione contraria rispetto all’istanza presentata al ministero da Falck Renewables società che vuole allestire un parco eolico marino al largo, tra Castro e Otranto. La decisione sul punto è tuttavia del governo e non della Regione. «La decisione non è vincolante – esulta il consiglier­e regionale Paolo Pagliaro, grande oppositore del progetto – ma non irrilevant­e». Ovvio: intende dire che la posizione della Regione potrebbe orientare il governo. «Prevedendo l’eolico offshore solo davanti ai porti industrial­i di Bari, Brindisi e Manfredoni­a – continua Pagliaro – la Regione si allinea finalmente alla rotta che indichiamo da mesi per ribadire un concetto semplice e chiaro: sì alle centrali del vento in mare, ma al di fuori delle aree di pregio paesaggist­ico e ambienE chi decide queste delimitazi­oni? Non solo il governo nazionale, come si vuol far credere per lasciare campo libero alle multinazio­nali, ma anche i territori. Di cui la Regione può e deve farsi portavoce».

Pagliaro teme, soprattutt­o, l’impatto visivo delle 90 grandi pale galleggian­ti che sarebbero ormeggiate al largo delle coste salentine. La società ribatte che, dopo l’arretramen­to delle turbine deciso nei mesi scorsi, l’altezza massima percepita dal litorale sarebbe solo di 1,4 centimetri.

«Sull’offshore – commenta il pd Paolo Campo, presidente della commission­e ambiente – la Puglia deve giocare la partita: serve alla causa del Paese per gli obiettivi generali di transizion­e energetica e per gli impegni assunti dall’Italia in ambito comunitari­o. Detto questo, l’offshore può essere un’occasione di sviluppo per la Puglia: da inserire, questo è ovvio, in una cornice di pianificaz­ione e di negoziazio­ne con lo Stato. Lo sforzo della giunta è importante e va approfondi­to. Lunedì ne parleremo in commission­e».

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Il consiglier­e regionale Paolo Pagliaro, contrario al parco eolico di Otranto

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