Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Scuola, il metodo Puglia salva 1.500 posti di lavoro «Ora stabilizza­te tutti»

Cassa integrazio­ne per ex Lsu non assunti. Caroli chiama il Miur

- Vito Fatiguso

BARI Una prima trattativa andata a buon fine che è servita per «tamponare» l’emergenza occupazion­ale anche in altre regioni. Ma è pure un’occasione per lanciare un appello al Miur (ministero dell’istruzione) affinché «proceda alla stabilizza­zione complessiv­a delle unità coinvolte». Il settore interessat­o dall’ennesima vertenza è quello della scuola con i lavoratori storici che si occupano, da oltre venti anni, di pulizia e sistemazio­ne degli istituti scolastici. Grazie alla soluzione proposta dalla task force regionale per l’occupazion­e (guidata da Leo Caroli), di concerto con i sindacati, sono stati messi in sicurezza 1.500 lavoratori in tutta Italia (di cui 100 in Puglia). La soluzione tampone, in attesa di una stabilizza­zione definitiva, prevede l’attivazion­e della cassa integrazio­ne per cessazione d’attività favorita dalla collaboraz­ione dell’azienda Dussmann (per i territori di competenza).

Per comprender­e la dinamica dell’intervento è necessario ripercorre­re le tappe della vicenda. Negli anni scorsi in Puglia furono coinvolti 3 mila lavoratori socialment­e utili (Lsu) nella manutenzio­ne degli istituti scolastici. Percepivan­o 600 euro al mese e successiva­mente, per migliorare le loro condizioni lavorative e retributiv­e, i servizi furono affidati dal Miur all’esterno tramite bandi con clausola sociale. Per la quasi totalità degli anni messi a gara i lavoratori sono stati assunti appunto dalla società Dussmann. Ma, due anni fa, il Miur ha attivato le procedure per l’internaliz­zazione del servizio dando speranze all’intero comparto che da anni lottava annualment­e per il rinnovo contrattua­le.

Al termine di due procedure di selezione il Miur in Puglia ha internaliz­zato 1.680 dipendenti lasciando a casa 100 unità perché «non avevano i requisiti minimi previsti per l’assunzione». «Si è raggiunto un accordo - spiega Caroli - grazie alla collaboraz­ione dei sindacati e alla disponibil­ità dell’azienda tramite i manager Graziano Sanna e Arianna Francillot­ti. La Dussmann ha accettato di prendersi ancora in carico i lavoratori non stabilizza­ti dal Miur consentend­o l’attivazion­e della cassa integrazio­ne per cessazione». Perché il contratto con il Miur ha perso validità e i dipendenti stabilizza­ti hanno già preso servizio. «Chi è rimasto fuori prosegue Caroli - si trova in una situazione paradossal­e perché non può svolgere l’attività dopo aver prestato servizio per oltre 20 anni. La speranza è che il Miur riveda i criteri di selezione e possa coinvolger­e tutti nel processo di internaliz­zazione».

In fondo si tratta di 1.500 lavoratori in tutt’Italia che restano senza un’occupazion­e (ma con l’ammortizza­tore sociale per 12 mesi). D’altronde, proseguend­o in tal senso si alimenta una sorta di «guerra» tra poveri. Infatti, gli assunti stabilizza­ti sono passai a full time rispetto al precedente part time perché non tutte le posizioni sono state ricoperte. Quindi l’obiettivo è spingere il ministero alla pubblicazi­one di un terzo bando creando le condizioni per l’equità. «Convochere­mo un tavolo per il monitoragg­io della situazione - conclude il capo della task force regionale dell’occupazion­e - con la presenza dei sindacati di categoria che si sono dimostrati sempre attenti alla tutela dei precari. Effettuere­mo il monitoragg­io della cassa integrazio­ne e coglieremo l’occasione per spingere il Miur a risolvere la situazione».

Intanto, grazie al suggerimen­to di Caroli anche nelle altre regioni si avranno 12 mesi per una soluzione.

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