Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Una messa e un dibattito In omaggio a Dicillo segni di antimafia sociale
Triggiano ricorda l’uomo della scorta di Falcone
BARI Trent’anni fa Cosa Nostra siciliana attentava al cuore dello Stato compiendo un delitto senza precedenti. Il 23 maggio 1992 i corleonesi fecero saltare in aria un tratto di autostrada palermitana all’altezza di Capaci. In quell’attentato non morì soltanto Giovanni Falcone, ma furono falciati gli uomini della scorta, due dei quali, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, erano pugliesi. Il Comune di Triggiano ha dedicato il mese di maggio al ricordo di Dicillo, nato e cresciuto a Triggiano. Capaci di Legalità, questo il titolo delle iniziative, si in quadra nel Cantiere dell’Antimafia Sociale Made in Triggiano-il Pane della Legalità, un percorso triennale di animazione sociale sostenuto dalla Regione Puglia, coordinato da Leonardo Palmisano e attivo intorno a una villa confiscata alla mafia triggianese. Capaci di Legalità si è aperto il 6 maggio con l’inaugurazione di una mostra fotografica del reporter Tony Gentile, autore di alcuni scatti epici della stagione stragista di Cosa Nostra. Sempre nel centro storico si sono tenuti incontri con le scuole e con una decina di scrittori partecipanti a LegalItria 2022, eventi pubblici dedicati ai temi delle mafie, della memoria di Dicillo e del riscatto sociale. Questa serie di eventi si chiude lunedì prossimo con una celebrazione religiosa alle 10.30 nella chiesa di Santa Maria Veterana e prosegue con un dibattito pomeridiano, alle 18.30 in piazza Mercato, a cui parteciperanno, tra gli altri, il governatore Michele Emiliano, il procuratore Roberto Rossi, il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, il garante regionale Piero Rossi, il direttore della Caritas di Bari/Bitonto Vito Piccinonna. Sarà quella l’occasione per fare il punto su quel che è successo in Puglia in trent’anni di mafie e di antimafia. Dopo il dibattito, moderato da Francesco Strippoli del Corriere del Mezzogiorno, sul sagrato della chiesa Madre suonerà la Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri Campania, che concluderà tutte le iniziative del mese. Il ricordo di Dicillo e di Capaci è un fatto storico attuale per il contesto regionale. Le mafie pugliesi stanno facendo sentire ancora la loro voce, in alcune province in particolar modo. Il lavoro dell’antimafia sociale diventa quindi fondamentale per portare i giovani, soprattutto i giovani studenti, a imparare a riconoscere i sistemi di mafia per non entrarci, per non esserne blanditi. Ma è anche uno strumento di promozione territoriale e turistica, che può animare i centri storici con la cultura dell’antimafia offerta durante le gite d’istruzione.