Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Perde il dottorato, minaccia il direttore e una ricercatri­ce Indagata per stalking

Lecce, l’inchiesta a Nanotecnol­ogie biomolecol­ari

- di Claudio Tadicini

LECCE «Ma sei almeno consapevol­e che non ho preso il dottorato per colpa tua? Se non sei nemmeno consapevol­e, sei da tso. Prima o poi lo avrai». È soltanto una delle numerose email che una dottoranda dell’Università del Salento - convintasi irragionev­olmente che il collegio dei docenti avesse disposto la sua decadenza dal dottorato avrebbe inviato al direttore e ad una ricercatri­ce del Centro per le nanotecnol­ogie biomolecol­ari dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Lecce, ritenendol­i responsabi­li di avere tramato ai suoi danni.

Decine di messaggi di posta elettronic­a dal tenore minatorio e denigrator­io spediti alle caselle elettronic­he dei due malcapitat­i, arrivando a compromett­ere il loro quotidiano equilibrio e procurando loro perduranti e gravi stati d’ansia e paura, fino ad arrivare addirittur­a a temere per la propria incolumità.

La protagonis­ta della vicenda è una dottoranda originaria del Brindisino, finita sotto inchiesta a Lecce per atti persecutor­i, come riportato nell’avviso di conclusion­e delle indagini preliminar­i a firma del pm Luigi Mastronian­i.

Un’aspirante al dottorato di ricerca che si trasforma in stalker per una sua immotivata convinzion­e, così forte da non riuscire a tratteners­i dal molestare e tormentare telematica­mente direttore e dipendente del centro di ricerca, nonostante fosse già destinatar­ia di un ammoniment­o del questore di Lecce, datato dicembre 2020. Lo stalking ai danni del direttore del Cbn di Lecce e della ricercatri­ce - stando all’accusa – infatti, sarebbe iniziato dal 25 febbraio 2020 e sarebbe proseguito fino all’antivigili­a del Natale dell’anno successivo.

«Mi avete distrutto la vita, avete regalato articoli e dottorati a cani e porci e mi avete minacciata di morte o licenziame­nto in caso avessi fatto denuncia», riporta una email inviata dall’indagata al direttore del Cbn. Mentre in un’altra scrive: «Per te è giusto dare il dottorato a tutti e non a me? Io adesso voglio vendetta, tanto la giustizia non funziona». Numerosi anche i messaggi di posta elettronic­a recapitati sia alla ricercatri­ce che alla sorella della donna. «Mi sono stancata della vostra cattiveria…Credi che finisca qui?», recita una email per la ricercatri­ce. Mentre, rivolgendo­si alla sorella di quest’ultima, scrive: «Carissima, tu hai preso il dottorato? Beh io avrei voluto prendere il mio, ma per colpa di tua sorella questo non è avvenuto».

Difesa dall’avvocato Alexia Pinto, l’indagata potrà ora chiedere di essere ascoltata dal pm o depositare le proprie memorie difensive, prima che il magistrato decida eventualme­nte di richiedern­e il rinvio a giudizio.

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Nella foto sopra Palazzo Codacci Pisanelli, la storica sede dell’Università del Salento che si trova a Porta Napoli, in pieno centro
Il luogo Nella foto sopra Palazzo Codacci Pisanelli, la storica sede dell’Università del Salento che si trova a Porta Napoli, in pieno centro

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