Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Oronzo, l’amaro leccese fatto con erbe e acqua di mare
Con la campagna pubblicitaria «aggiungilo agli amici» ormai da un anno è sul mercato Oronzo, un amaro con acqua di mare che parla di Puglia, di Salento, frutto dell’idea di due creativi che per la prima volta – dopo anni di campagne per i grandi brand – hanno dato vita al loro progetto di gusto. È la storia di Paola Rolli e di Arturo Dodaro, suo marito. Copywriter
lei e art director lui. Due carriere spese nelle più importanti agenzie pubblicitarie tra cui proprio quella che ha ideato il Babbo Natale della Coca Cola. Durante il tempo dilatato dello smart working in pandemia hanno lavorato all’idea che da tempo li solleticava.
«Metti due creativi a casa chiusi per due anni e mezzo e le strade sono due: o litigano o danno vita a cose nuove» racconta Paola. E così è stato. «Abbiamo colto l’occasione per dare forma e gusto al nostro progetto. Ci pensavamo da un po’. Ci piaceva l’idea di tornare in Salento con un progetto personale e rappresentativo delle nostre carriere».
Hanno lavorato al fianco di esperti del settore e hanno selezionato le botaniche, dalla genziana al rosmarino passando per varie tipologie di finocchietto, – che sono quattordici compresi gli agrumi e le spezie; e poi il mare, con acqua marina microbiologicamente pura e pescata a venticinque metri di profondità. Ed è questo Oronzo, «un viaggio che riconnette il mare con l’entroterra. Oronzo è una storia che mi piaceva raccontare. Ho sempre amato la campagna con i suoi profumi e ho sempre pensato che mancasse un fine pasto che mettesse tutti d’accordo».
Al panel test tutto artigianale hanno coinvolto amici, colleghi con il terrore di giudizi tranchant. E invece un po’ come una Coco Chanel delle botaniche, alla fine, Paola con il supporto di una trentina di cavie, ha selezionato la boccetta numero 3 che oggi è un amaro amato da uomini e donne, da palati diversi ma alla ricerca di un prodotto di qualità. E se Oronzo, il Santo, per ora ha lasciato la piazza a lui dedicata nel centro di Lecce, il suo nome oggi è diventato un prodotto con una forte personalità e come ha detto Paola «volevamo celebrare Lecce, la nostra città, con un nome memorabile».