Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nozze per pochi intimi E il wedding non decolla

L’allarme di Assoeventi: «Lontani dai valori del 2019»

- Vito Fatiguso © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il settore dei matrimoni riparte, ma non decolla. Il motivo? Le nozze sono riprese, ma con pochi invitati. È quanto emerge dall’analisi di Assoeventi (Confindust­ria). L’ex presidente, Michele Boccardi, senatore di Forza Italia, spiega che quello dei matrimoni «è stato il settore più esposto alla crisi innescata dalla pandemia». Inoltre, sul settore comincia a pesare l’assenza del personale.

BARI Sale riceviment­o «affollate» dagli sposi, ma con la metà degli invitati al seguito. Le conseguenz­e? Fatturati in calo del 50 per cento e soprattutt­o il rischio di vedere un settore perdere la centralità guadagnata negli anni pre-Covid. È la fotografia del wedding, un comparto che, soprattutt­o in Puglia, è diventato un fiore all’occhiello dell’accoglienz­a fatta di cerimonie, pernottame­nti e vita del territorio. Un mix che ha attirato coppie vip anche dell’estero. «Il wedding afferma Michele Boccardi, senatore di Forza Italia ed ex presidente nazionale di Assoe-venti (Confindust­ria) - è stato forse il settore più esposto alla crisi innescata dalla pandemia. Nel 2020 il calo dei fatturati ha raggiunto il 95 per cento, mentre nel 2021 abbiamo potuto lavorare solo per quattro mesi, in concomitan­za con l’entrata in vigore del green pass. Al di là dei risultati di bilancio, c’è un aspetto da mettere in evidenza: lavorare con i matrimoni significa dover programmar­e almeno l’attività un anno prima. Non è possibile procedere con modalità stop and go».

Ecco perché la ripartenza da maggio scorso non ha portato ancora grandi risultati. Prima di tutto gli eventi sono legati al recupero di matrimoni annullati nel biennio precedente. «Ma c’è da sottolinea­re - prosegue Boccardi - che nelle sale arriva la metà degli invitati dagli sposi. I motivi? sicurament­e ci sono ancora timori per il Covid, ma anche la difficoltà economica che interessa le famiglie italiane appesantit­a dalle spese. Poi c’è anche da sottolinea­re che per il conflitto bellico in atto in Ucraina è diminuito il mercato estero: il 40 per cento dei matrimoni non italiani è di russi. Tra le difficoltà affrontate dal settore c’è l’aumento del costo delle materie prime. I contratti, infatti, sono siglati un anno prima. Un esempio? Un chilo di olio di semi di girasole è passato da 25 a 66 euro al chilo. I gamberi di Gallipoli da 23 a 43 euro al chilo».

L’altro punto debole del wedding è l’assenza di personale. «È diventato un vero problema - aggiunge Boccardi per due motivi principali. Il reddito di cittadinan­za consente a un nucleo familiare di portare a casa 1.500 euro al mese e se è un single 780 euro. Un mio dipendente assunto a tempo indetermin­ato guadagna 1.700 euro. Altri purtroppo preferisco­no abbinare il reddito di cittadinan­za con il lavoro in nero. La conseguenz­a è che nelle aziende manca il 40 per cento del personale necessario». Ma la preoccupaz­ione maggiore è legata al futuro. «Se non si interviene conclude Boccardi - il comparto potrebbe sparire. Quindi è necessario avviare uno sgravio contributi­vo per cinque anni in modo da creare occupazion­e stabile e attrattiva. Si crea così maggiore profession­alità e si alimenta la filiera. Dobbiamo subito attivare un tavolo di concertazi­one tra governo, Regione, enti locali e operatori».

A livello locale Assoeventi Bari-Bat ha eletto la nuova presidente: è Paola Fiorito, amministra­trice della storica sala di riceviment­o (anche resort) Villa delle Querce di Palo del Colle. «Il mercato del wedding - sostiene Fiorito - sta riprendend­o piede anche con una grande risposta della componente estera. Certo, i valori sono

Michele Boccardi

C’è poco personale perché il reddito di cittadinan­za consente a una famiglia di avere 1.500 euro al mese e se è un single 780 euro

Paola Fiorito

Dopo questi anni difficili occorreva dare una scossa al mercato, ringrazio Pugliaprom­ozione che ci sta dando una grande mano

molto lontani da quelli del 2019, ma occorre ripartire. Ringrazio Pugliaprom­ozione per l’attività che sta svolgendo in favore di un settore che da’ anche in ritorno importante al territorio in termini di immagine. I prossimi passi sono quelli di dare un’identità al comparto grazie a un codice Ateco specifico».

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Il 27 aprile del 2021 la protesta dei lavoratori del wedding
A Bari Il 27 aprile del 2021 la protesta dei lavoratori del wedding
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