Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un viaggio fra parola, scrittura e sentimenti
Si potrebbe pensare a un viaggio nella memoria, in realtà Che cosa ci rimane? di Pasquale Pellegrini, pubblicato da Robin edizioni, è un romanzo epistolare che scandaglia la relazione. I protagonisti, un giornalista con un passato di cronista di guerra ora assegnato alla posta delle lettrici, e una impiegata, Denise, con un ruolo non secondario in una importante azienda, sono legati da un’antica amicizia, maturata sui banchi di scuola, un rapporto che avrebbe potuto diventare qualcosa di più. Il giornalista inizia con la donna uno scambio epistolare che, pian piano, diventa riflessione profonda sulla vita e sul tempo.
Con un tocco lieve e quasi impalpabile, Che cosa ci rimane? si sofferma sulle scelte fatte dai protagonisti, sui valori sedimentati, sulle illusioni tradite e le conseguenti delusioni. Nei minuscoli frammenti di storia personale, che le lettere rivelano, c’è una tensione verso un senso generale della storia a due da costruire e realizzare nel quotidiano. In ogni relazione – sembra suggerire Pellegrini – occorre cercare quel di più che non sempre è subito visibile. Esso alimenta ragioni dense di significati non banali.
Che cosa ci rimane? è un romanzo con diverse sfaccettature. Da un lato affronta il tema delicato dell’importanza della parola e della scrittura.
In un tempo di narrazioni frugali, la scelta di raccontare mediante epistole è un espediente per riflettere sul potere evocativo della parola e sulla necessità di recuperare la capacità terapeutica e dialogica della scrittura. «Nelle parole – dicono i protagonisti – c’è più di quello che possiamo scambiarci incontrandoci.
Alla scrittura manca il pudore che la nostra voce potrebbe avere». Una scommessa sulla relazione come via ineludibile per perseguire una più ampia prospettiva sociale.
Che cosa ci rimane? è un romanzo di sentimenti intensi, di spessore umano e spirituale, di consapevolezza individuale e collettiva. Tra le pagine risuonano semplici, ma fondamentali domande: che cosa è rimasto in noi delle relazioni con gli altri? Come abbiamo partecipato alla loro vita? Domande a cui è necessario dare una risposta. Il senso della vita dipende proprio da quelle risposte.