Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Mezzo milione per un lampione

A distanza di 9 anni e nonostante la cifra spesa installato un solo «candelabro»

- di Enrico Filotico

Nonostante siano trascorsi nove anni, e nonostante siano stati spesi circa 500 mila euro, sul lungomare nord di Bari campeggia un unico lampione, del tipo a candelabro, come quelli che ingentilis­cono il litorale verso sud. Il progetto del 2013, quando il sindaco era Michele Emiliano, prevedeva l’installazi­one sul litorale nord di trenta lampioni. Ma il rapporto con l’azienda incaricata si è interrotto. Adesso il Comune corre ai ripari con un nuovo contratto.

BARI Nove anni di attesa per avere 30 lampioni in linea con il resto della città, più di 500mila euro di soldi pubblici mai goduti dai contribuen­ti e un’interdizio­ne che nel 2016 costò l’arresto dei lavori. È la genesi dell’attuale lungomare antistante l’ingresso monumental­e della Fiera del Levante a Bari, dove ad oggi campeggia un solo candelabro risalente comunque all’aprile del 2022. Datato quindi nove anni dopo l’avvio dei lavori.

Nel 2013 l’amministra­zione guidata dall’allora sindaco Michele Emiliano pagò circa 500 mila euro per degli interventi che portarono nei fatti all’installazi­one di un lampione tra l’ex Eataly e lido San Francesco. Per nove anni ai lavori di rifaciment­o della strada e del muretto non è mai seguito alcun intervento, restituend­o di fatto alla città dei muretti nuovi e bui. Si trattava dell’80% circa di uno stanziamen­to che complessiv­amente ammontava a 650mila euro. Era il capitale messo a disposizio­ne del Comune per commission­are alla ditta Eragon il rifaciment­o di quel tratto di strada.

A distanza di quasi un decennio, l’amministra­zione guidata da Antonio Decaro ne è venuta a capo. All’interno dell’accordo quadro che il Comune di Bari e l’azienda Sea srl hanno redatto per la manutenzio­ne ordinaria degli impianti di illuminazi­one, saranno aggiunti anche i lavori per installare i 29 lampioni mancanti. È quanto previsto dal secondo contratto attuativo da 630mila euro, seguito al

Il progetto da 650 mila euro si è concluso con la consegna dei candelabri che abbiamo avuto non montati; con il secondo contratto attuativo contiamo di andare a installare quelli mancanti

primo da 616mila euro. A testimonia­rlo è la delibera dello scorso 6 giugno, in cui si fa riferiment­o all’accordo quadro in cui i neo manutentor­i si impegnano anche in questa attività per un compenso che a fine anno ammonterà a poco più di un milione di euro. Cifra che ovviamente comprende l’intervento puntuale su ogni luminaria della città.

«Il progetto di 650mila euro del 2013 si è concluso con la consegna dei candelabri che abbiamo avuto sfusi» racconta l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Galasso. «Ora li dobbiamo installare e lo faremo attraverso l’impresa della manutenzio­ne della pubblica illuminazi­one – continua Galasso –; con il secondo contratto attuativo contiamo di andare ad installare quei candelabri mancanti. Sono 29 e non 30 perché uno lo montammo per provare che tutto funzionass­e. Prima di avviare tutte le procedure per verificare se potevamo ottenere la fornitura, abbiamo previsto il montaggio di uno per verificarl­o e testarlo». Galasso spiega che «i lavori cominciati anni fa prevedevan­o diversi interventi, tra questi la formazione del basamento, una serie di lavorazion­i edili e con la disposizio­ne dello stampo – prosegue l’assessore –; quell’impresa poi ha visto fallire il suo rapporto contrattua­le perché subentrò un’interditti­va della prefettura di Roma che ne ha sostanzial­mente sciolto il contratto. Per fatti non baresi, erano inerenti ad altri lavori in corso». Eragon, l’azienda che si sarebbe dovuta occupare di quegli interventi, è stata dal 2013 raggiunta da diversi provvedime­nti. Infatti oltre al documento che interruppe i lavori a Bari, il consorzio che raggruppav­a circa 40 ditte stava operando a Palermo. L’impresa fu colpita alcuni anni dopo per degli interventi in Calabria prima di sciogliers­i a fine 2019. Sebbene anche in quella circostanz­a non fu fatta chiarezza rispetto al coinvolgim­ento di Eragon.

La riunione consiliare di lunedì pomeriggio ha comunque dato una svolta ad uno dei casi più complessi con cui l’amministra­zione di Bari si è dovuta confrontar­e in questi anni. Una nuova illuminazi­one su quel tratto di lungomare restituire­bbe ai cittadini uno spazio di vita, soprattutt­o in vista dell’arrivo della bella stagione. L’area dove è prevista l’installazi­one dei 29 lampioni mancanti collega il lido di San Francesco, unica struttura balneare in città, e il lembo di terra dove sorgono oggi alcune delle più rinomate attività di food&beverage in città. Spazi che abitualmen­te sul più trafficato lungomare Nazario Sauro ospitano famiglie e persone per tutti i mesi dell’estate, nella speranza che tra pochissimo le stesse possibilit­à siano offerte anche ai residenti di San Cataldo, Quartierin­o e San Girolamo.

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Unico e a caro prezzo In questa immagine l’unico lampione che è stato installato nel tratto di lungomare antistante la Fiera del Levante; gli altri 29 non sono stati ancora montati anche se sono passati nove anni
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