Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Welfare, patto fra Università e Comune «Migliorere­mo gli interventi sociali»

L’assessora Bottalico: «Sarà un nuovo modello di ricerca e di analisi»

- Enrico Filotico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BARI È stato firmato lo scorso lunedì un protocollo d’intesa tra il Comune e l’Università di Bari, al centro dell’accordo la collaboraz­ione che il dipartimen­to di Scienze Politiche guidato dal direttore Giuseppe Moro fornirà all’assessorat­o al Welfare di Francesca Bottalico. «Sottoscriv­eremo nei prossimi giorni l’accordo con il centro interdipar­timentale dell’Università per realizzare delle collaboraz­ioni sul monitoragg­io qualitativ­o degli interventi sociali», ha spiegato l’assessora. Poi continua, «quello messo in campo è un nuovo modello di ricerca e di analisi che si realizzerà nei servizi che abbiamo. È una collaboraz­ione che permetterà di costruire modelli di monitoragg­io per verificare l’efficacia degli interventi, piuttosto che l’impatto delle azioni e dei servizi che già esistono sul territorio».

Lato Ateneo, sarà il Ci.For.Mef a fare da sponda con l’assessorat­o e a coordinare il lavoro del dipartimen­to. «Si tratta di un centro con taglio specificat­amente interdisci­plinare – spiega Katia Balenzano, ricercatri­ce di sociologia del dipartimen­to – non si tratta solo di sociologi ma anche di giuristi, economisti e medici provenient­i dal mondo legale. Nasce specificat­amente per fare ricerca con taglio interdisci­plinare sui temi dell’accoglienz­a e della tutela dei minori in famiglie vulnerabil­i». È la stessa ricercatri­ce a spiegare il ruolo che gli studenti avranno in questo percorso, «immaginiam­o che il contatto con gli studenti possa essere legato dall’attività di tirocinio, ovvero dai percorsi di laboratori­o delle tesi di laurea. I nostri studenti del corso di scienze del servizio sociale fanno tirocini pre-laurea anche presso strutture e servizi del welfare comunale. Il contatto con il Ci.for.mef è importante perché mette insieme la formazione del dipartimen­to e la ricerca che si realizza attraverso la partecipaz­ione a studi più grandi da parte dei laureandi». Rispetto ai modelli innovativi di monitoragg­io Balenzano ne individua uno su tutti, «noi abbiamo creato un protocollo con Uniba e l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche per la sperimenta­zione di un modello di valutazion­e del benessere del minore in ottica multidimen­sionale. Questo noi vorremmo testarlo per esempio presso i centri servizi per le famiglie, così che l’assesment sul minore non sia impression­istico ma di valutazion­e strutturat­a. L’obiettivo è orientare la presa in carico ma anche aiutare gli operatori a valutare l’efficacia del loro operato. E’ un modello testato in Piemonte, vorremmo portarlo anche qui in Puglia».

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La sede dell’Università degli studi Aldo Moro a Bari

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