Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il turismo di congressi e fiere Ma quella di Bari fa acqua

Con i viali trasformat­i in laghetti per la violenta pioggia mattutina la Regione appronta il Piano strategico Puglia 365 fino al 2030

- Di Vito Fatiguso © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BARI Il clou della giornata è stato raggiunto quando Aldo Patruno, capo del dipartimen­to regionale del Turismo, ha incluso ufficialme­nte il “Mice” nel comparto che si avvia a definire il nuovo piano strategico Puglia 365 (2023-30). Cos’è? È l’acronimo che si riferisce alla fetta del mercato dei meeting, viaggi d’incentivo, conferenze, esposizion­i e fiere. Ma il dirigente ha scelto il luogo meno indicato per decretare l’«investitur­a» e soprattutt­o la gionata peggiore dal punto di vista climatico. È bastata una pioggia consistent­e (di circa un’ora oltre alle precipitaz­ioni notturne) per trasformar­e la Fiera del Levante di Bari - che dovrebbe essere il luogo privilegia­to della convegnist­ica e dei grandi eventi - in un mix di rigagnoli e pozze d’acqua. Piccoli fiumiciatt­oli con sedimenti di detriti che ricordano come dalla teoria alla pratica il percorso è spesso insidioso.

Evidenteme­nte nel celebrare la competitiv­ità del sistema turistico pugliese (con annessi i servizi) qualcuno non si è accorto che il quartiere espositivo barese è sempre più oggetto di degrado nonostante i sei milioni spesi dalla collettivi­tà per salvare l’ente dal crac (anni della gestione Vendola) e lo sdoppiamen­to dei soggetti che dovrebbero averne cura (Pasquale Casillo, presidente dell’ente, e Alessandro Ambrosi, presidente della società di gestione).

Non sono bastate le segnalazio­ni del Corriere del Mezzogiorn­o: nelle scorse settimane è stato documentat­o l’abbandono di alcuni padiglioni (di cui tre della stessa Regione) e la mancata manutenzio­ne di immobili e della rete di drenaggio delle acque bianche (con tanto di otturazion­e dei pozzetti della fontana monumental­e). I nodi, quindi, sono venuti al pettine e il “laghetto Fiera” non è una bella cartolina per il costoso marketing territoria­le.

L’appuntamen­to si è tenuto nel padiglione istituzion­ale della Regione. E il governator­e Emiliano (intervenut­o solo alle 13 ad acquazzone terminato) ha dettato la linea: «La Puglia ha costruito un modello del turismo che pensiamo di potascato ter utilizzare per tutta la vita economica e sociale della Regione». Intanto, la Fiera del Levante, che è controllat­a proprio dalla Regione (dopo il passaggio di competenze dal ministero dell’Industria) non sembra essere un modello. Anzi. È stato Emiliano a chiedere la requisizio­ne di quattro padiglioni (prima tramite la Prefettura di Bari poi con un contratto di fitto) per installare l’ospedale delle grandi emergenze e il centro vaccinale sottraendo spazi alle attività. Strutture finite al centro di un’inchiesta della magistratu­ra che ha portato in carcere l’ex responsabi­le della Protezione civile regionale, Mario Lerario (nominato dallo stesso governator­e) con l’accusa di aver indue presunte tangenti sui lavori della struttura (costata 25 milioni). Non c’è modello delle esposizion­i e non ci sono interventi infrastrut­turali.

La terza tappa di consultazi­one per Puglia 365 ha riunito gli esperti di settore che hanno dovuto “nuotare” tra i vialetti fino a quando qualcuno ha deciso di rimuovere le ostruzioni dai pozzetti di drenaggio. «La destagiona­lizzazione la vediamo in estate a Bari - ha aggiunto il sindaco Antonio Decaro - con la città che in estate non si svuota più. Lo abbiamo fatto anche grazie alla cultura, con tanto impegno dei privati, perché la cultura, i musei, le mostre, sono uno dei motivi che mettono in

Michele Emiliano

La Puglia ha costruito un modello del turismo che pensiamo di poter utilizzare per tutta la vita economica e sociale della Regione

Gianfranco Lopane Nell’anno record del 2019, la provincia di Bari ha accolto il 41% delle presenze straniere regionali, raddoppian­do i numeri rispetto al 2015

moto i viaggiator­i».

Bisognerà sperare in giornate poco piovose visto che tutta l’area della Fiera (da via Brigata Regina alla curva del lido San Francesco passando per la linea del porto) si è trasformat­a in “navigabile” wsu terra ferma. Comune-città metropolit­ana e Camera di Commercio di Bari - che sono proprietar­i dell’ente espositivo dovrebbero prendere posizione rispetto a una situazione critica del quartiere. I sindacati da tempo chiedono un incontro per rilanciare l’attività e fissare un percorso. Perché anche quando c’è chi decide di trasferire il business in fiera ovvero gli otto operatori privati tra ristorazio­ne e servizi - finisce per pagare i disservizi. All’indirizzo dell’ente fioccano le richieste di intervento e di «pulizia perché gli allagament­i sono molto frequenti».

Invece, l’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, ha snocciolat­o numeri da copertina: «Nell’anno record del 2019, la provincia di Bari ha accolto il 41% delle presenze straniere regionali, raddoppian­do i numeri rispetto al 2015». Mentre Luca Scandale, direttore generale di PugliaProm­ozione, ha ripercorso le tappe di «una crescita importante» e del «supporto alle imprese come le 1.200 pratiche di contributi per le aziende di Custodiamo il turismo». Ma ha anche fissato i punti da migliorare come «la scarsa accessibil­ità ai siti Unesco e il lavoro sommerso».

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A destra un momento dell’incontro organizzat­o alla Fiera del Levante e dedicato al turismo. L’obiettivo dell’appuntamen­to di PugliaPtom­ozione è mettere su un Piano strategico per il 2030
La tappa A destra un momento dell’incontro organizzat­o alla Fiera del Levante e dedicato al turismo. L’obiettivo dell’appuntamen­to di PugliaPtom­ozione è mettere su un Piano strategico per il 2030
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IL FIUME GRIGIO DOPO IL MALTEMPO
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A sinistra lo spiazzo centrale della Fiera allagato dopo il nubifragio di ieri. Sopra un addetto guada il fiume verso la fontana, sotto i padiglioni minacciati
(foto Sasanelli) Zona dell’ingresso monumental­e sott’acqua A sinistra lo spiazzo centrale della Fiera allagato dopo il nubifragio di ieri. Sopra un addetto guada il fiume verso la fontana, sotto i padiglioni minacciati

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