Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Perché a Polignano conta ancora di più
Polignano è uno dei Comuni dove oggi si vota per le amministrative. Come ci arriva? Commissariata, con sindaco e vicesindaco appena fuori dagli arresti domiciliari, alcuni dirigenti e vari impiegati coinvolti, secondo la magistratura inquirente, in una vicenda di appalti, amicizie e uso disinvolto della cosa pubblica.
Anni di boom turistico hanno probabilmente fatto perdere la testa e soprattutto il valore del bene pubblico? La domanda non deve sembrare strana, molti, infatti, sono gli interessi che il Comune pugliese muove soprattutto nelle ‘segrete’ stanze del potere.
Che cos’è oggi Polignano a mare? Che cosa è diventato? Difficile dirlo. Senza più voci, né odori casalinghi e neppure volti che ne traducono il senso sociologico e identitario, il suo centro storico non ha più un’anima. Appaltati alle esigenze del turismo, i luoghi della memoria non raccontano più una storia, non delineano una civiltà, non narrano le vicende di chi li ha abitati. Sono semplicemente luoghi di gozzoviglio, di passatempo giornaliero o di movida notturna.
La ristrutturazione di antichi palazzi e l’uso sconsiderato di spazi pubblici ha patinato la storia scarnificandola e annullandola. Stupore e meraviglia per la bellezza geomorfologica del luogo non producono nel turista se non una fugace conoscenza. Poco o forse nulla resta di quello che hanno significato quei muri in termini di vita, di cultura, di espressione estetica, di religiosità, di organizzazione politica e delle lontane origini greco-romane.
Non va meglio nel resto del paese. Il tessuto urbanistico tende ad essere destrutturato con riammodernamenti senza un gusto che richiami l’estetica originaria. Al profumo della storia si preferisce una creatività che avvilisce più che ingentilire. Le strade poi sono occupate da dehors, e da tavolini che in qualche caso intralciano il traffico veicolare. Dove lo spazio è minimo i vapori delle pietanze aggrediscono i passanti. È l’estetica del gozzoviglio che nulla ha a che vedere con la civiltà.
Occorrerebbe una riflessione politica, sociale, culturale su questi aspetti per riannodare i fili di una trama che abbia una coerenza storica e una proiezione futura. Ma chi dovrebbe farla? Ben quindici liste si presentano alle amministrative a sostegno di cinque sindaci. Una importante occasione per selezionare una classe politica capace di interpretare i bisogni attuali nell’ottica di un’economia circolare e della sostenibilità ambientale. In realtà è forte il dubbio che tante liste siano, invece, la rappresentanza di subdoli interessi. Il tempo racconterà la verità.
L’estetica del gozzoviglio
I luoghi della memoria cittadina non raccontano più una storia, non narrano le vicende di chi li ha abitati. È una città senz’anima