Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un lungomare senza pace Le onde si (ri)mangiano metà spiaggia di San Girolamo
Sul litorale nord di Bari danni per le mareggiate. Proteste dei residenti
Non c’è pace per la spiaggia di San Girolamo, sul litorale nord di Bari. Appena risistemata dal Comune, è stata di nuovo semidistrutta dalle mareggiate di questi giorni. Protestano i residenti, che addebitano i danni alla scarsa capacità dei frangiflutti posti sotto il livello dell’acqua. L’assessore Galasso: «Messe però sopra potrebbero rivelarsi un boomerang».
Appena risistemata dal Comune e di nuovo semidistrutta dalle mareggiate di questi giorni. La spiaggia di San Girolamo, nonostante gli sforzi dell’amministrazione Decaro nella riqualificazione del water front, è senza pace: dalla vandalizzazione dei nuovi locali ai problemi della viabilità e dei parcheggi, fino ai bandi per le attività commerciali della piastra centrale andati deserti, con il sospetto delle ingerenze della malavita e la cui ripubblicazione, «con ogni probabilità – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso riguarderà la prossima stagione. Gli uffici stanno lavorando, ma oggettivamente non ci sono i tempi».
Intanto, sia sul lato sud della piastra sia sul lato nord, la spiaggia se l’è rimangiata il mare. I residenti mettono sotto accusa i lavori effettuati e i frangiflutti sotto il livello dell’acqua che, secondo alcuni utenti, non sarebbero all’altezza anche delle risorse spese. Galasso indica due strade: uno studio sull’allargamento della base dei frangiflutti sotto il livello dell’acqua e la verifica sull’utilizzo delle sabbie erose dalla corrente e rimaste in laguna per ripascere la spiaggia.«La linea di costa non è statica – sottolinea Galasso - risente anche delle correnti e delle singole mareggiate quotidiane. Ciò che stanno commentando i residenti di San Girolamo è il post di una giornata con il mare particolarmente agitato che ha creato nuovo movimento in corrispondenza della costa. Nulla di più probabile che nelle prossime settimane – sostiene l’assessore - parte di quel materiale venga riportato in maniera naturale e lenta dalle correnti.
Giuseppe Galasso
I frangiflutti fuori dall’acqua potrebbero essere un boomerang
Immaginare, però, delle barriere frangiflutto fuori dal livello dell’acqua, che non farebbero arrivare nessuna azione delle correnti sulla costa, è vero che da un lato creerebbero una protezione maggiore, ma dall’altro potrebbero trasformarsi in un boomerang».
« Una tipologia di barriera simile – spiega Galasso - ridurrebbe il cambio naturale di acqua che, in una zona intermedia, è invece fondamentale per evitare la proliferazione di alghe e soprattutto per la limpidezza e purezza dell’acqua». La novità sta nel fatto che l’amministrazione comunale sta pensando di «commissionare per il prossimo inverno uno studio meteo-marino per verificare gli effetti che potrebbero produrre eventuali ispessimenti delle barriere soffolte». Attualmente, queste barriere, o frangiflutti, sono sotto il livello dell’acqua e hanno una determinata base. «Allargando questa base verso l’esterno della laguna – spiega Galasso – l’impatto estetico sulla linea di costa non cambierebbe, perché la barriera resta sotto il livello dell’acqua, ma si potrebbe avere l’effetto di rallentare la potenza dell’onda sommersa. Naturalmente anche questa soluzione va ponderata».
Intanto, però, Galasso rivela che «uno studio già fatto ha verificato come parte di quelle sabbie che vengono asportate dalle correnti, restano depositate nella laguna e quindi, verosimilmente, sono naturalmente redistribuite lungo tutta la costa. Tanto è vero che – prosegue l’assessore - mentre inizialmente erano presenti solo le due spiagge di sabbia alle estremità, Lido Massimo e Spirito di patate, nelle zone intermedie realizzate solo con i ciottoli, ora c’è una mistura anche con le sabbie. Ciò significa che la natura sta adattando i luoghi a quello che meglio si presta a livello naturale. Ora stiamo valutando se è possibile aspirare queste sabbie con dei sistemi idrovori e portarle sulla battigia in corrispondenza di ogni estate».
Lucia del Vecchio