Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il lavoro dei giovani in cima all’agenda
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Da un po’ di tempo anche alcuni imprenditori pugliesi sostengono la tesi per cui «i giovani non vogliono lavorare». Sarebbe però interessante capire di quali giovani parlino. Perché i dati dei nostri Comuni sono chiari: la popolazione residente under 35 è sempre meno numerosa, si riduce ogni anno.
Oggi, rispetto al 2013, la Puglia ha perso 143.457 persone nella fascia tra 15 e 35 anni. Una cifra che dovrebbe togliere il sonno alla classe dirigente locale. Insomma, non mancano «i giovani che vogliano lavorare», mancano proprio i giovani, punto. La Puglia invecchia, la ricchezza che si annida sempre più nelle tasche della popolazione più anziana, le opportunità per le nuove generazioni sono scarse. Questo genera emigrazione e denatalità: i risultati si vedono nei dati demografici.
Quark è un movimento formato da persone che hanno in media circa 26 anni. Agiamo a Conversano, città che dal 2013 ha perso 805 persone tra i 15 e i 35 anni. Stiamo dedicando a una riflessione sul mercato del lavoro locale i mesi di maggio e giugno, dopo aver celebrato il Primo Maggio, per rompere il silenzio su una questione cruciale, eppure ignorata. Ci siamo confrontati su quanto segnalato da alcuni nostri imprenditori agricoli e del turismo, i quali – dicono - farebbero fatica a trovare manodopera. Accusano, per questo, il Reddito di cittadinanza. L’equazione è singolare, dato che in Provincia di Bari vivono 1,2 milioni di persone e – di queste – circa 70 mila prendono il Reddito di cittadinanza (550 euro mensili in media per famiglia. Questo potrebbe anche aver contribuito a spingere le persone che lo ricevono a innalzare le loro pretese verso il mondo del lavoro, in un territorio che spesso offre impieghi stagionali e a stipendi bassi. È impossibile però dire che abbia fatto sparire i lavoratori.
È allora necessario occuparsi del problema vero. Il nostro territorio sta perdendo giovani. Nel 2020, dicono i dati del ministero dell’Economia, solo la popolazione pensionata ha visto crescere i propri redditi, mentre sono caduti i guadagni di chi lavora o fa impresa. Come pensava la classe imprenditoriale locale di non trovare problemi nel reperire manodopera in una Regione che ogni anno perde oltre 15 mila under 35? E che pensa di fare la politica per provare a fermare questo disastro demografico? Ce lo siamo chiesti, consapevoli del fatto che non esiste una soluzione immediata.
Il tema del lavoro deve diventare il perno dell’azione amministrativa: ogni singolo atto dei nostri Comuni dovrebbe valutare preventivamente e a consuntivo l’impatto occupazionale della spesa pubblica. Ogni piano urbanistico dovrebbe non solo migliorare l’aspetto e la funzionalità dei luoghi, ma anche far sì che questi creino lavoro stabile al loro interno. Su questo e su tanto altro vogliamo stimolare un dibattito. Ci piacerebbe far partire una riflessione a Conversano e in tutta la Puglia e per questo ci rivolgiamo a tutti i movimenti politici e le associazioni, affinché il lavoro diventi la priorità di tutti.
Scappati via
Gli imprenditori sappiano che non mancano gli under 35 che vogliono lavorare. Sono già fuggiti