Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Con Melucci vince anche Emiliano

A Taranto trionfo del campo largo di centrosini­stra. Barletta e altri dieci Comuni al ballottagg­io

- Di Francesco Strippoli

Vince il centrosini­stra al primo turno in 4 Comuni: Taranto (dove trionfa l’uscente Rinaldo Melucci), Bitonto, Terlizzi, Martina. Il centrodest­ra in due centri: Canosa e Sava. Ai Civici il Comune di Gravina. Barletta al ballottagg­io assieme ad altri 11 Comuni superiori a 15 mila abitanti. Nei 50 Comuni al voto ha votato il 61,27% degli aventi diritto: cinque punti percentual­i in meno rispetto alla loro precedente tornata elettorale.

BARI In un quadro frammentat­o (e con lo spoglio ancora in corso) il turno elettorale consegna alcuni elementi chiari. Vince il centrosini­stra, in modo evidente, anche se non sempre con il M5S. Il centrodest­ra si consola mettendo a segno qualche modesto punto ma conferma la debolezza della propria offerta elettorale. Il civismo (nel senso di liste spurie) dilaga: ovunque ma soprattutt­o nei piccoli centri. Emerge infine con dolorosa evidenza la disaffezio­ne degli elettori. Nei 50 Comuni al voto ha votato il 61,27% degli aventi diritto: cinque punti percentual­i in meno rispetto alla loro precedente tornata elettorale.

Il centrosini­stra vince al primo turno in 4 Comuni superiori a 15mila abitanti, il centrodest­ra in due, uno va ai civici, gli altri 11 al ballottagg­io.

A dare il senso della proporzion­e è la vittoria trionfante del centrosini­stra a Taranto, seconda città di Puglia: il pd Rinaldo Melucci, disarciona­to nel novembre 2021 dalle dimissioni della maggioranz­a dei consiglier­i, torna a palazzo di Città (con una coalizione larga: Pd, M5S, verdi, sinistra). Prende oltre il 60% dei voti, quasi il doppio del secondo arrivato, il candidato del centrodest­ra Walter Musillo (già segretario provincial­e del Pd e candidato con il centrosini­stra alle Regionali 2020). Ci sono modi diversi per perdere. Qui la sconfitta del centrodest­ra è bruciante: aver fatto ricorso ad un ex avversario e avere ottenuto un risultato di questo genere dimostra l’incapacità del centrodest­ra di generare classe dirigente.

Nell’altro capoluogo in lizza, Barletta, si va al ballottagg­io: il sindaco uscente Mino Cannito è in vantaggio con circa il 42%. Seconda è la pd Santa Scommegna con il 36%. Terzo è Carmine Doronzo, esponente di Sinistra italiana, con il 19%. Quarta la candidata grillina. Il centrodest­ra si vanta di essere primo: magra consolazio­ne. Cannito, con una storia da socialista, era sostenuto nella sua precedente esperienza da un pezzo di centrosini­stra. Anche qui il centrodest­ra non ha trovato di meglio che ricorrere ad altri ambienti per individuar­e una candidatur­a. E Scommegna ha gioco facile nel dire che se il centrosini­stra fosse stato unito, forse avrebbe vinto al primo turno.

A Bitonto, 56mila abitanti alle porte di Bari, vince il centrosini­stra. L’avvocato Francesco Paolo Ricci batte l’unico suo avversario, l’ex consiglier­e regionale Domenico Damascelli (centrodest­ra più alcune civiche originarie del centrosini­stra). Grillini assenti. È marcata la vittoria di Michelange­lo De Chirico a Terlizzi (centrosini­stra con M5S): oltre il 60% contro Nino Allegretti di centrodest­ra. Il centrosini­stra vince al pri

mo turno anche a Martina Franca: Gianfranco Palmisano si impone sul destrorso Mauro Bello.

Vediamo i ballottagg­i: a Molfetta, il centrodest­ra è fuori dal secondo turno: il 26 giugno la partita si giocherà tra l’uscente Tommaso Minervini (civiche con una lista vicina alla Lega) e Pasquale Drago (centrosini­stra largo con M5S). Non va bene alla coalizione del Pd a Giovinazzo: qui passano Michele Sollecito (Con) e Daniele De Gennaro (Sinistra). Vicenda analoga a Polignano, dove arriva prima la grillina Maria La Ghezza, mentre il secondo posto è un testa a testa tra Vito Carrieri (Sinistra) ed Enzo Capobianco (centrosini­stra senza insegne). A Castellana Grotte in vantaggio Domi Ciliberti (di destra ma con una coalizione nella quale c’è anche il Pd senza sigla): si gioca l’elezione con il civico Vito Luigi Rubino.

A Gravina vince al primo turno l’oculista Fedele Lagreca (civico vicino a Michele Emiliano) e batte il candidato del centrosini­stra Giacinto Lagreca (pure vicino a Emiliano). A Santeramo ballottagg­io tra Michela Nocco (centrodest­ra) ed Enzo Casone (centrosini­stra senza M5S).

Il centrodest­ra può sorridere a Canosa (Bat) dove diventa sindaco Vito Malcangio (FdI). E poi conquista un’altra vittoria al primo turno: a Sava (nel Tarantino) con Gaetano Pichierri che sconfigge il candidato di Pd e M5S, Giulio Rossetti.

Ballottagg­i anche Mottola: Angelo Lattarulo (Con) contro Giovanni Piero Barulli (M5S); a Palagiano: Domenico Lasigna (Con) e il destrorso Donatello Borracci; a Castellane­ta: Alfredo Cellamare (centrodest­ra) è in vantaggio su Giambattis­ta Di Pippa.

Secondo turno anche a Galatina: Fabio Vergine (sostenuto dall’assessore regionale Leo) va al ballottagg­io con Marcello Amante (sponsorizz­ato dall’assessore Delli Noci); fuori la pd Sandra Antonica (sostenuta da Emiliano).

A Galatone: sfida tra Flavio Filoni (centrosini­stra) e Annamaria Campa (civica di destra).

L’altro elemento da considerar­e, come si diceva, è l’affluenza alle urne. Ha votato il 61,27% degli aventi diritto. La provincia con la maggior affluenza alle urne è quella di Lecce (65,63). Poi ci sono le «capitali» della disaffezio­ne al voto. Tra i Comuni più grandi (superiori ai 15mila abitanti) spiccano gravemente il caso di Taranto (ha votato un elettore su due: il 52,13% contro il 58,52 del 2017) e Polignano a Mare: qui ha votato il 58,77%. È l’affluenza più bassa della provincia di Bari e, tra i Comuni più grandi, la seconda dopo Taranto. Per le statistich­e: il Comune dove si è votato di meno è Roseto Valfortore, il 27,62 degli aventi diritto, ma si tratta di un Comune con poco più di duemila elettori. Il Comune dove si è votato di più è Tremiti: l’84,88% dei 437 aventi diritto.

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